SEVERI E LE BOLLICINE

Si dice che l’aria di festa a volte faccia male. Sembra, in effetti, che le bollicine dello spumante abbiano dato un po’ alla testa all’assessore Severi. Che in questi giorni impazza sulla stampa con attacchi e disquisizioni a dir poco contraddittorie. Primo argomento: i tagli del 20% del numero di consiglieri comunali. Invece di vedere un buon segno di risparmio ed efficienza della macchina pubblica (anche a livello nazionale si pensano a tagli della “casta”), Severi se la prende con il Governo centrale (quel PDL con il quale è alleato in Comune!) per questo atto che, a suo parere indebolisce la rappresentanza locale e chi, come La Tua Fano, non ambisce alla poltrona, ma a servire la cittadinanza e ad ascoltare le istanze dei fanesi. Ma guarda caso, questa nuova legge colpirà soprattutto le poltrone della sua lista, visto che è quella più rappresentata sugli scranni consiliari.

Secondo argomento: nuove infrastrutture, come la strada delle barche e l’aeroporto. Le imprese nautiche se ne vanno da Fano in posti dove il costo della manodopera e le spese diminuiscono (alla faccia della qualità delle maestranze locali) e Severi pensa che la strada delle barche deve essere fatta lo stesso (solo 3-4 milioni il costo!). Perché quando la crisi sarà finita (quando?) le imprese nautiche torneranno (qualcuno ha stipulato qualche contratto di rientro?). Insomma, invece di puntare a conversioni e implementazioni in ambiti di ricerca su nuove tecnologie per nuovi settori (e in questi casi la Comunità Europea mette a disposizioni numerosi bandi) a Fano restiamo ancora ancorati al vecchio modo di pensare: “più infrastrutture, più sviluppo”. Invece di far sviluppare le realtà locali su nuovi binari economici e di ricerca.

Ed infine, testuali parole di Severi “Oggi, come si può dare più importanza al parco che allo sviluppo dell’aeroporto?”. E già, si può, secondo noi. I motivi sono semplici: buttare 2 milioni di euro per asfaltare una pista che non da certezze di sviluppo, anche sentendo le previsioni della società di gestione Fanum Fortunae, è voler vedere rosa dove c’è buio pesto. Pensare di realizzare un parco ben organizzato (ci sono 3000 firma raccolte a favore del parco.. a proposito di rappresentanza civica sopra menzionata!), dove realtà sociali, culturali e imprenditoriali possano agire per rilanciare anche il turismo verde e culturale a Fano, è accendere una speranza concreta per un nuovo modo di vedere lo sviluppo economico. Non ci sembra di essere dei visionari. Forse potrebbero esserlo molto di più Severi: magari costruiranno la strada delle barche e, visto che di barche ce ne saranno poche, la utilizzeranno come pista di atterraggio per lo stormo di aerei in arrivo dall’Austria e dall’Inghilterra. Questo ci hanno assicurato dalla Giunta fanese.

 

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