EX ZUCCHERIFICIO O CENTRO STORICO? LO SCEMPIO CONTINUA..

Rimaniamo allibiti sulla presa di posizione dell’amministrazione comunale riguardo all’ipotesi di richiesta di variante della zona dell’ex zuccherificio al fine di edificare un centro commerciale. La risposta è stata: ”Non abbiamo preso ancora in considerazione la richiesta”. Cioè non è stata scartata a priori! Ma come, dopo lo scempio concesso ai costruttori di poter realizzare decine di capannoni a ridosso del fiume e della pineta di Madonna Ponte, si potrebbe considerare l’ipotesi di un nuovo centro commerciale a poco più di due chilometri dalla zona Auchan e dai negozi del centro storico? Un amministratore serio avrebbe già risposto picche. Ma così a Fano non è. Invece di rincorrere i favori di certe lobby del cemento e del commercio, forse sarebbe meglio pensare a un nuovo progetto complessivo di riqualificazione del centro storico e, quindi, di una sua vera e completa pedonalizzazione. Per ridare slancio economico, serenità e valore a uno dei posti più belli di Fano, dove i cittadini e turisti possano riscoprire la bellezza, la particolarità dei negozi e il rapporto umano. A quando l’amministrazione proverà a passare dalla parte del buon senso e di una visione illuminata dallo sviluppo sostenibile?

4 commenti a “EX ZUCCHERIFICIO O CENTRO STORICO? LO SCEMPIO CONTINUA..”
  1. shhhh…dillo piano, altrimenti poi ci dicono di essere quelli del no.
    Oggi fare cose con la testa significa essere quelli del no!!!
    OK allora, avanti così, avanti con le speculazioni edilizie per il bene dei soliti noti e facciamoci carico delle spese pubbliche di supporto.
    Del resto i centri commerciali non sono in crisi, quindi ne servono altri!
    Avanti, diciamo un bel SI.

  2. io continuo ad essere stupito del fatto che l’assessore all’urbanistica non sia un architetto ne un urbanista ne un ingegnere o cmq una persona del campo… certo per fare alcuni ragionamenti non c’è bisogno di avere delle laure del settore… però aiuterebbe. qualcuno aggiungerebbe che anche uno del settore potrebbe fare degli scempi simili, basta che si lasci affascinare da certe dinamiche piene di cemento e quattrini. tant… son stati votati…

  3. Chissà che ipermercato c’è dietro… la prima giunta Aguzzi aveva vinto anche grazie ai commercianti che non vedevano di buon occhio l’apertura di un’Ipercoop nella stessa Zona (nel complesso dove adesso c’è la diba, le poste, dietro i nuovi capannoni dei carri di carnevale…) Forse per il dopo Silvio, Stefano strizza l’occhio ai compagni dell’Ipercoop??? Come consumatore e cliente mi farebbe comodo un ipercoop vicino a casa, ma capisco che per il tessuto economico e commerciale dei negozi tradizionali sarebbe un’ulteriore mazzata… Il capannone comunque è orrendo… probabilmente deprimerà la zona. Vorrei che la mia città si riqualificasse e aderisse alla campagna dei comuni a consumo di territorio zero.

    http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=16&Itemid=49

  4. Hanno sicuramente agito furbescamente mettendo la città davanti al fatto compiuto. In pratica hanno ricreato la stessa volumetria dello zuccherificio che non gli poteva essere negata, ma con caratteristiche diverse, uscendo dal perimetro del vecchio zuccherificio e allargandosi dentroalla fascia ripariale di rispetto del fiume. Le volumetrie realizzate non sono adeguate ad un uso industriale, ma pensate per uffici e negozi, cosa che gli rende un indubbio vantaggio economico. Un’area che prima dello zuccherificio era di proprietà del Comune e che fu ceduta vincolandola per 30 anni ad un uso industriale diventa ora oggetto di una speculazione immobiliare fuori da ogni progettualità collettiva , ma finalizzata solo all’interesse privato. In un momento di indiscussa contrazione della capacità produttiva e reddittuale qule logica ci può essere nell’ aumentare l’offerta commerciale? Non andrebbe invece incentivata una riqualificazione industriale?

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