Lo sosteniamo da sempre: le decisioni per lo sviluppo della zona dell’ex-zuccherificio vanno prese anche con la partecipazione dei cittadini. Ed è per questo che la nostra lista si sta muovendo per organizzare un incontro-dibattito pubblico tra gli “attori” istituzionali e privati, con l’intervento dei cittadini. Un progetto partecipato, sostenuto fortunatamente anche dal PD fanese, che fa bene all’intero processo di sviluppo della zona. I presupposti ci sono, ora serve un degno confronto. Certamente, possiamo avere le più belle idee di questo mondo, ma le proposte che si possono avanzare debbono essere economicamente sostenibili. Seguendo questi principi, anche Fano a cinque stelle, dopo alcune analisi, prova a mettere sul tavolo della discussione le seguenti idee per una migliore valorizzazione dell’area:
– Centro direzionale con sala congressi, teatro moderno usufruibile da parte delle numerose associazioni culturali e teatrali della zona, ristorazione
– Palestre e impianti sportivi al chiuso. Di rilievo la possibilità di sfruttare questi spazi per realizzare la nuova piscina, visto che il progetto di costruirla in zona Trave sta procedendo su un binario morto
– Polo tecnologico con sedi universitarie e industriali per studi d’avanguardia nel campo della biotecnologia e dell’energia (luogo produttivo, ma anche di tipo divulgativo adatto, ad esempio, per le visite delle scolaresche) con collaborazioni Comune-Regione-Provincia-Università. Fornendo le strutture di tecnologie per il risparmio e l’efficienza energetica ed installando su tutti i tetti pannelli fotovoltaici, per rendere autosufficienti gli impianti, nel nuovo quadro del Peac (Piano Energetico Ambientale Comunale) appena presentato.
Altro tassello fondamentale: le decisioni finali andranno prese dopo aver svolto uno studio programmatico con esperti analisti del settore che giustifichino una scelta rispetto ad un’altra, tenendo in considerazione le reali esigenze economiche, sociali e territoriali della zona. Per questo urge, prima, un passaggio partecipato anche della cittadinanza.
Tempo fa, credo a Report, hanno intervistato un imprenditore della Basilicata che produceva pannelli fotovoltaici. Li esportava in tutto il mondo, erano avanzati. Perché non rintracciarlo, provare a chiamarlo, vedere se vuole e può venire a produrre anche qui? In quei capannoni? Poi Provincia, Comune e Regione, potrebbero essere anche clienti. Nuovi posti di lavoro non in conflitto con quelli esistenti. Poi, metterci dentro laboratori e spin-off di tecnologie avanzate. Va coinvolta l’univpm, Polonara e altri. Anche l’Università di Urbino. Un centro congressi lo vedo bene. Anche una zona fieristica espositiva…. immaginate le cose che si fanno al Codma, però lì. Una scuola non ce la vedo proprio. Nemmeno un centro per la ristorazione. Casomai un concessionario di veicoli elettrici (a emissioni zero) o addirittura un’azienda di trasformazione da veicoli a combustibile a elettrici. Come ci sono al nord. Con clienti per primi, le province, le regioni e i comuni.
Comunque basta con lo spreco di territorio, quello che si è costruito si è costruito, adesso si riutilizza quello che è stato coperto dal cemento e per ogni metro quadro da cementificare ne deve essere completamente liberato almeno un altro. E dal satellite si vede. Poi, mappa catastale online. In modo da non avere più mafie e favoritismi, né abusivismo… gli occhi dei cittadini sono i migliori controllori…
Si possono fare anche cento incontri per discutere, ma tanto le decisione è già stata presa.
Le spinte imprenditoriali per fare un centro commerciale sono forti e vedo difficile fare qualcos’altro in quello zona.
Mi dispiace, ma è la verità.
Tutte le proposte sentite sono ottime, a me piacerebbe soprattutto una piscina o cmq la creazione di impianti sportivi.
Ultimo appunto, la Confesercenti quando fa le sue dimostranze è credibile quanto me al consiglio di sicurezza dell’ONU, difende solo la propria corporazione e non è ben vista da molti.
Grazie per l’impegno.
Sempre su Report, nella puntata sulle energie rinnovabili, è stato preso come esempio il quartiere “verde” di Berlino.
Un quartiere intero dedicato allo studio e produzione di sistemi per l’approvigionamento energetico da fonti alternative.
Oltre alle ditte (rendendo appetibile l’acquisto dell’immobile con sconti ad aziende votate alla green economy) si svilupperebbero anche tutto l’indotto di bar, ristoranti e alberghi a servizio di questo nuovo ed avveneristico distretto industriale.
Cosa ve ne sembra?
Così si cerca di dare al fanese un alternativa al centro commerciale inutile e al costruttore si chiede di fare il costruttore serio costruendo in modo sano.
@Nicola: la confesercenti e la confcommercio difendono legittimamente i loro interessi. Si tratta del pane di tante famiglie. Bisogna sempre trovare un punto di equilibrio per lo sviluppo armonioso e non caotico della città. L’impatto di un centro commerciale di quelle dimensioni desertificherebbe il centro storico, secondo me. Chi l’ha presa la decisione? Chi tira le fila del Sindaco? O il Sindaco è una marionetta manovrata dai poteri forti che cacciano i soldi in questa città oppure è il Sindaco di tutti… dalle sue scelte dipende anche il futuro politico di tanti giovani della sua coalizione… non credo che questa cosa non conti nulla.