CONSIGLIO TRIBUTARIO, ci siamo o no?

L’articolo 18 del Decreto Legge del 31 maggio 2010, n. 78, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”prevede che anche il Comune di Fano debba istituire il Consiglio Tributario, il cui Regolamento doveva essere adottato dal Consiglio comunale entro la fine del mese di agosto (a Fano siamo già in ritardo e, quindi, sarà interessante ascoltare la risposta all’interrogazione fatta dal PD su questa materia).

Obiettivo della legge è quello di partecipare all’attività di accertamento fiscale e contributiva, consistente, tra l’altro, nella segnalazione all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia di finanza e all’Inps di elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti per la determinazione di maggiori imponibili fiscali e contributivi. Lo Stato riconoscerà  ai Comuni una quota pari al 33% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo.

Vista la disposizione adottata dal Governo per compensare, seppur in minima parte, i consistenti tagli previsti per gli enti locali, crediamo che sia necessario che il Comune di Fano si attivi immediatamente, onde evitare di arrecare un ulteriore danno alle proprie casse e soprattutto alle casse dei cittadini. Ma senza ripetere gli errori e le lacune che si sono riscontrati in altri Comuni, dove i Consigli tributari già esistono. Perché, finora, la natura di questi organismi non è tecnica, bensì politica e i regolamenti che presiedono alla loro istituzione indicano esplicitamente l’esclusione di persone che svolgano attività tecnica in materia fiscale, definendone la composizione in proporzione alle formazioni politiche rappresentate in Consiglio Comunale. Insomma, si tratta di un ente lottizzato, controllato come una “partecipata” dalla stessa maggioranza politica che amministra il Comune. E’ facile immaginare che, se le cose dovessero realizzarsi così anche a Fano, diventerebbe  l’ennesimo quanto inutile carrozzone. Nomine partitiche affidate ai “soliti noti”, magari politici “trombati” o ai famigerati “amici degli amici”. E tutti riceverebbero compensi e gettoni di presenza.

Quindi spingeremo affinché il Consiglio tributario sia composto da tecnici qualificati che possano portare un vero valore aggiunto alla lotta dell’evasione fiscale e a un più equo prelievo tributario dei cittadini fanesi. Di lavoro ce ne sarà da fare, basti ricordare che l’amministrazione comunale ha rapporti con i maggiori settori economici che, purtroppo, in questi mesi hanno conosciuto numerosi interventi della magistratura e della Guardia di Finanza. Operare affinché la trasparenza e la chiarezza nella gestione dei patrimoni e dei capitali siano sempre più garantite, sarà un punto a favore del nostro Comune.

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