Nelle passate settimane abbiamo analizzato i dati e le cause della disoccupazione fanese. Ma cosa si sta facendo per far fronte a questa problematica? La Provincia è molto attiva in questo campo. Anche il Comune potrebbe attivarsi in modo efficace. Abbiamo alcune idee da proporre.
Prima di tutto riportiamo alcuni fra gli strumenti che la Provincia di Pesaro, come può essere monitorato dal suo portale (www.provincialavoro.it), ha attivato per fronteggiare la crisi:
– BORSE LAVORO e ASSEGNI DI RICERCA, per persone diplomate e laureate, si basano su progetti o proposte che i disoccupati fanno ad aziende e imprese, al fine di portare all’azienda nuove professionalità o proposte di supporto di ruoli già in atto nella stessa azienda. Hanno una durata di 6/12 mesi durante i quali viene corrisposto dalla Provincia un assegno mensile alla persona che presta il suo lavoro all’azienda ospitante. I progetti possono essere semplicemente di ruoli comuni per inserirsi nelle aziende oppure (nel caso degli “assegni di ricerca”) vengono premiati progetti innovativi che puntino su nuove tecnologie. Tutto questo con l’auspicio che dopo questo periodo l’azienda trasformi la prestazione in un vero e proprio contratto di lavoro.
– CORSI DI 400 ORE a sostegno dei disoccupati: la Provincia ha stanziato un fondo per l’indennità di partecipazione a disoccupati che frequentino corsi di formazione: 400 euro al mese per 400 ore ai disoccupati dal 1 gennaio 2009 con un basso reddito ISEE.
– Il progetto “PARI”, cosiddetto per le pari opportunità: si tratta di inserire presso aziende, (o anche studi professionali, negozi ecc), le persone attraverso di tirocini formativi. Questi progetti sono volti poi a fornire un bonus in denaro all’azienda stessa se si impegna ad assumere il tirocinante, (diversificando la quantità di euro in relazione all’assunzione a tempo determinato o indeterminato).
– Microprestito e agevolazione tasse rifiuti e acqua. Finanziamenti per il sostegno alle spese delle tariffe acqua e rifiuti a favore di persone che avevano perso il posto di lavoro già dal 2009 e un fondo per l’erogazione di un microprestito fino a 3000 euro, da restituire a interessi zero, in accordo con alcuni istituti di credito firmatari della convenzione.
Inoltre la Provincia si sta impegnando in una serie di azioni di politica attiva (colloqui mirati e bilanci di competenze + progetto di riqualificazione professionale con formazione) anche a favore di persone che usufruiscono dell’indennità di cassa integrazione in deroga, una “finestra” aperta ad hoc, come misura anticrisi.
Ora l’unico rischio è che le aziende abbiano un atteggiamento di tipo “usa e getta” dei progetti: “sfrutto l’onda e poi vediamo”…. Vista la situazione, il Comune di Fano, date le limitate risorse finanziare e in sinergia con la Provincia, potrebbe puntare a trovare forme di premialità per quelle aziende che si dimostrino “virtuose” nella gestione dei finanziamenti e nell’assicurare il mantenimento occupazionale di chi svolge un progetto provinciale nella stessa azienda. Inoltre, come nell’anno passato, si potrebbero potenziare le forme di microcredito per le aziende che hanno intenzione di scommettere ancora sul futuro. Sarebbe un bel salto in avanti.