Curiosa l’ultima uscita della Ciancamerla sulla nostra adesione alla manifestazione indetta da D’Anna per la valorizzazione dell’ospedale di Fano.
E’ una notizia inedita che anche noi non conoscevamo: Non possiamo più considerarci alleati del PD! Ma quando mai ne siamo stati alleati?
Anzi, la partecipazione alla manifestazione è servita anche a ribadire una nostra prerogativa: siamo una lista libera. Libera da schemi precostituiti e da appartenenze stucchevoli. Dove il cuore e la mente ci portano, noi siamo là. E questo significa che non stiamo alleati nè con D’Anna, nè con il PD. Stiamo con i cittadini, perché siamo cittadini. Ci chiediamo se è possibile cominciare a ragionare per idee che ci piacciono invece che per ideologie o preconcetti.
Sull’argomento ospedale unico abbiamo ritenuto doveroso partecipare alla manifestazione per non far appiattire il dibattito sull’ospedale unico come unica soluzione. Non siamo per lo “status quo”: vorremmo che i nostri ospedali venissero riqualificati e riorganizzati, con ottimi servizi e personale preparato, ben distribuiti nei due ospedali già presenti. Così si possono ridurre i costi e aumentare l’efficienza. D’Anna ha rimarcato sempre tutto ciò. E se lo pensiamo anche noi, perché non appoggiarlo e far sentire più forte la voce?
Ospedale unico, come unico direttore ed amministrazione, come un solo reparto e quindi primario per ciascuna specialità, come punti di primo soccorso sul territorio e strutture di degenza centralizzate; sono d’accoedo.
Per ciò che riguarda le strutture ospedaliere penso che non ci sarebbe nulla da obbiettare ad individuare una nuova struttura unica, l’importante che si facciano le cose in trasparenza.
Si potrebbero permutare le attuali aree occupate dai due ospedali con la realizzazione del nuovo, ovviamente a strutture ultimate e messe in funzione.
Mi pare invece sciocco apellarsi all’allontanamento delle strutture dai centri (tra l’altro non tutti abitiamo in centro), ancora più sciocco sbandierare anacronistici campanilismi.
Bisogna evitare la permuta delle strutture attuali, è proprio quello che sognano i palazzinari. Ci pensi a come verrebbero “svalorizzate” le aree con dei nuovi appartamenti e condomini? Per carità, è una logica anni ’50! Piuttosto bisogna ristrutturare gli ospedali lì dove sono, e aprire altri centri di rete, tipo una nuova struttura di eccellenza a Marotta, in fondo alla Valle del Cesano.