Un bambino allattato con latte in polvere è 25 volte più a rischio di morire di dissenteria di uno allattato al seno, in posti dove l’acqua non è sicura, come nel Sud del mondo, dove più di 1.000.000 neonati muoiono all’anno perchè non più nutriti al seno (fonte UNICEF). Come ripetutamente segnalato dall’UNICEF, la Nestlè viola il codice internazionale redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla stessa UNICEF, poichè promuove nel Sud del mondo, con azioni commerciali anche ingannevoli, l’uso di latte in polvere per l’alimentazione dei neonati, che si disaffezionano così al latte materno. La Perugina (pur mantenendo il marchio) è stata assorbita ed è controllata dalla multinazionale Nestlè.
Dopo aver letto la mozione proposta per il reinserimento dei Baci e Banane Perugina al Carnevale di Fano (la si può trovare in fondo all’articolo), mi viene da pensare come sia veramente un peccato che Federico Seneca (l’artista fanese citato nel documento) sia morto, altrimenti avremmo potuto chiedergli se sarebbe stato d’accordo nel creare un nuovo manifesto per l’equo solidale! Mezza mozione tende a motivare il rientro della Perugina- Nestlè basandosi sulle gesta dello storico Seneca (ma non così storico come il Seneca latino!) fanese, di cui essere orgogliosi poiché ha dato l’immagine alla Perugina (ma lui che ne sapeva delle scelte dell’azienda sulle sue politiche economiche scellerate, che si sarebbero poi susseguite nel corso del tempo?). E l’altra sull’assunto che Baci e Banane sono “belli da vedere, dolci da gustare“. Come se i produttori locali e italiani non fossero in grado di creare altri tipi di cioccolata altrettanto buona!! Non mi sembra che né lo scorso anno, né l’anno precedente ci siano stati “vuoti” di pubblico a causa di mancanze presunte di dolci “di qualità”.
Secondo me i Baci della Perugina sono buonissimi e non credo che l’azienda possa sentire la nostra mancanza se non glieli compriamo per il getto del carnevale, non siamo influenti.
Allora, se piacciono tanto ai consiglieri, non avranno certo bisogno del lancio dai carri per assaporarli, che se li comprino pure nel loro privato!!Qui il problema diventa di segnale morale, educativo, etico! Il carnevale è dei bambini e nessuno si preoccupa del fatto che sono loro le prime vittime di questa “Azienda della felicità”! Loro sfruttati e schiavi, loro che muoiono per il latte in polvere imposto dalla Nestlè. E’ solo un segnale di comportamento etico che si vuole dare, non certo impedire alla gente di mangiare la cioccolata che gli piace. Quindi, i consiglieri comunali, ai cittadini, dovrebbero piuttosto dire: “Mangiate in pace ciò che volete, ma non vi aspettate che siamo noi, noi che abbiamo una responsabilità civile, una valenza educativa e pubblica, a darvelo!”.
Sabina Vallerga
MOZIONE PRO BACI NESTLE’-PERUGINA
INTERROGAZIONE SU REINTRODUZIONE BACI PERUGINA
vi invito a verificare le informazioni e le denunce che subito la nestlè su wikipedia.
vorrei inoltre porre alla vostra attenzione il seguente dialogo tra alcuni cittadini ( A ) e un consigliere ( B )che ha proposto il ritorno della nestlè al carnevale:
– (A) Il Comune tutela gli interessi dei consumatori favorendo l’esistenza di una adeguata rete di commercializzazione e distribuzione dei prodotti. Non tiene rapporti con imprese che abbiano subito condanne da parte di organismi delle Nazioni Unite per il non rispetto di codici etici internazionali
-(A)Allora siamo tutti d’accordo!il comune, come da statuto, continua a mantenere la vecchia mozione che tiene fuori la perugina, controllata nestlè, per le numerose condanne ottenute(ripeto, come da statuto), e se poi l’ente carnevalesca/manif…estazioni vuole fare di testa sua sono problemi suoi…
tutto risolto!
-( B) assolutamente no…il comune continua a non tenere direttamente rapporti con quel tipo di aziende, però dà mandato alla carnevalesca di vedere se è possibile riportare al carnevale i prodotti perugina…che tra l’altro, pur essendo contrrol…lata da una multinazionale che ha avuto certe condanne, di per sè non ha mai commesso alcun reato.
così è tutto risolto!!!
-( A ) quindi visto che il comune non può farlo per statuto, si aggira lo stesso facendolo fare a un terzo non vincolato dalle sciocche regole dello statuto di fano…
-(B)direi semplicemente che si fanno le cose nel rispetto delle regole
-(A)La mamma dice a Pierino “tu non devi per nessun motivo toccare la marmellata”. Ma a Pierino se frega e manda avanti Tac (da cui il detto fanese “essa quaion cum Tac”) dicendogli “prendimela te la marmellata” e questi gliela prende. La mamma torna. La marmellata non c’è più. “Pierino, l’hai presa tu la marmellata?!? Ti avevo detto di non farlo!!!”. “No mamma è stato lui”. “Ah, allora va bene”.
-( A )ma non diciamolo semplicemente, diciamolo chiaramente, tanto siamo tutti maggiorenni e vaccinati: è un modo legale di aggirare una norma dello statuto. Si fa fare a un terzo quello che il comune non può assolutamente fare.
preciso che il primo intervento di ( A ) è una citazione presa pari pari dallo statuto fanese.
Premesso che l’azione della Nestlè nel Sud del mondo è da ritenersi assolutamente deplorevole ed infatti è stata condannata dagli organismi competenti in materia, penso che non si possa e non si debba imputare alla Perugina ( azienda italiana anche se controllata ) la colpa di altri. Se dovessimo sempre tenere in considerazione le ramificazioni delle partecipazioni aziendali ci addentreremmo in un terreno estremamente impervio e spesso di difficile lettura……proviamo a riflettere sulla natura spesso molto poco etica dei capitali che circolano nell’industria mondiale! Per cui condanniamo apertamente la scelleratezza della Nestlè ma non crocifiggiamo i lavoratori della Perugina!
Detto questo però , la questione deve essere vista dal punto di vista puramente legale. Esiste un regolamento in materia estremamente chiaro e questo deve essere rispettato, non ci devono essere dubbi di sorta ! Ogni eventuale mozione non può essere indirizzata ad un caso specifico , eventualmente i sottoscrittori dovranno prendersi la responsabilità di promuovere la cancellazione di quel punto del regolamento che parla di “divieto” a tenere rapporti con aziende che abbiano subito condanne da parte di organismi ONU…….troppo facile laversene le mani!
“Per cui condanniamo apertamente la scelleratezza della Nestlè ma non crocifiggiamo i lavoratori della Perugina”
non credo che Santorelli e company siano lavoratori della Perugina!
nessuno vuole crocifiggere l’operaio che lavora lal perugina. il punto è che gli introiti di perugina finiscono nelle tasche della nestlè. io personalmente non voglio mettere uno spicciolo in quelle tasche zozze di ogni immondizia.