Il tanto annunciato rimpasto non è altro che un movimento strategico di pedine politiche. Altro che nuove energie per affrontare i nuovi e vecchi problemi della città! E’ chiaro, il sindaco pensa più alle forze in campo da mettere per le prossime elezioni amministrative, che a risolvere i problemi dei cittadini.
Il sindaco crede nel rilancio del Turismo: perché rimuovere solo dopo cinque mesi un valente e apprezzato (anche dall’opposizione) Assessore Paolini? Sempre aperto al confronto, metodico nell’analizzare le situazione per trovare nuove soluzioni, profondo conoscitore di alcune tematiche legate alle deleghe che aveva. Sostituito dall’inesperto Santorelli. Alla faccia delle competenze in materia.
Il sindaco dice “Largo ai giovani!”. Ma perché, Maiorano era attempato? Come mai sono state tolte alcune deleghe a Lo Martire (sicuramente un giovane)? Addirittura il Demanio è stato dato a Falcioni! Diremmo noi: giusto, per puntare ancor più al consumo del territorio, vista la particolare predilezione dell’Assessore alla vendita e svendita dei terreni comunali e alla difesa di interessi edilizi particolari (vedi variante ex-zuccherificio).
E questa sarebbe la nuova strategia per rilanciare la politica e lo sviluppo fanese? Ci conforta solo il fatto che Serfilippi sia una persona ragionevole e aperta anche al confronto. Certo, gli manca l’esperienza e la competenza per svolgere un ruolo così delicato. Sarebbe auspicabile la pubblicazione dei curriculum dei nuovi assessori per capire quali studi ed esperienze hanno da mettere in campo nei nuovi ruoli assegnati. Ma cosa aspettarsi di più dalle scelte del Sindaco? Se non solo una atto gattopardiano “Cambiare tutto, perché niente cambi”. Dieci assessori prima (troppi!), dieci assessori adesso. E tutti sotto la mano di Aguzzi, che ne dispone vita e carriera: forse non ne rimarrà nessuno, come i piccoli dieci indiani di Agatha Christie.