Il consigliere comunale Giacomo Mattioli si mostra preoccupato dal veder aprirsi una divaricazione nel centrosinistra sulla questione Ospedale Unico, dopo l’entrata dell’IdV nel coordinamento a difesa del S. Croce. Simile divisione è in campo avverso dato che il consigliere regionale G. D’Anna e da tempo alfiere di questa battaglia. Anziché vedere strategie strumentali in vista delle prossime comunali, coglierei la constatazione che il tema della Sanità e di un servizio ospedaliero così prezioso per tutti i concittadini travalica le appartenenze e lega il proprio impegno politico ai problemi reali dalla città.
Mattioli afferma di avere forti perplessità sulla divisione di competenze fra gli Ospedali di Pesaro e Fano. Il coordinamento a difesa del S.Croce (CDSC) queste perplessità le sta rendendo evidenti a tutta la cittadinanza, per una maggiore chiarezza e non confondendo gli animi come denuncia Mattioli. Nell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord (AORMN), Fano rischia la parte della Cenerentola e lo è già, visto che Pesaro entra con tutto il peso della sua esperienza come Azienda Ospedaliera, mentre Fano dovrà integrarsi in essa. Privata della chirurgia di emergenza, il Pronto Soccorso di Fano si avvia ad essere smistamento per quello di Pesaro. La chirurgia dei tumori passa a Pesaro e anche questa è una voce importante. Gli atti chirurgici, che sono le prestazioni meglio remunerate, sono quelle che vanno a più consistentemente a determinare il budget assegnato a che le fornisce. E Fano vedrà quindi molto probabilmente assottigliarsi le sue risorse.
I cittadini di Pesaro finora non hanno mostrato nessun timore di vedersi privati del loro Ospedale, sicuri che i loro rappresentanti politici, che sono maggioranza in Regione, non tradiranno la loro fiducia. Anche la “Tua Fano” si era fatta garante della difesa del S. Croce e tale impegno rischia di non essere rispettato. Si sollecita il Sindaco a definire le possibili aeree per la costruzione del nuovo Ospedale: ma qualcuno crede che se veramente fosse possibile, solo per un attimo, pensare ad una ubicazione dell’Ospedale Unico nel nostro territorio – sicuramente baricentrico rispetto alle vallate del Foglia e del Cesano – i pesaresi non insorgerebbero?
Fano, città di 64.000 abitanti rischia di essere privata di un servizio fondamentale e di doversi rivolgere per questo alla città vicina che accrescerà il suo ruolo a scapito del nostro. Gli abitanti dell’entroterra metaurense e dalla vallata del Cesano vedranno allungarsi la distanza dal nosocomio. Non intendiamo accettare supinamente una tale prospettiva.
Il nuovo Ospedale diminuirebbe il numero degli attuali posti-letto (da 4,5 posti ogni mille abitanti a 3 posti ogni mille) e farebbe accrescere le liste di attesa. Il PD lo propone come un polo di eccellenze sanitarie in grado di ridurre l’attuale mobilità passiva, ma troverebbe gli spazi per rivaleggiare in questo con Ancona, in una regione di 1,5 milioni di abitanti? Inoltre non si vanificherebbero gli investimenti fatti e che si continuano a fare nella ristrutturazione del S. Croce?
Molto semplicisticamente ci si accusa di essere “quelli del No, a priori”. La nostra proposta è, invece, semplice e lungimirante: crediamo che la riqualificazione delle attuali strutture e l’individuazione dei talenti medici da incentivare e far crescere sia la strada più certa per assicurare risposte soddisfacenti al bisogno di salute del nostro territorio, anche attraverso il potenziamento dei servizi territoriali per la cura delle malattie croniche e per le azioni di prevenzione e diagnosi precoce.
Tutto ciò lo vogliamo portare a conoscenza dei cittadini affinché non siano succubi di decisioni maturate a loro discapito in una oscura sala riunione preferita, a quanto pare, da Mattioli