Un’altra bocciatura per il Comune di Fano. E’ infatti notizia recente, non evidenziata da nessun organo di stampa locale, che la partecipazione al bando emesso dal Ministero dell’Ambiente per il finanziamento di progetti di bike sharing ha visto la nostra Amministrazione classificarsi al 195° posto su 314 comuni partecipanti, con ben 57 comuni che sono riusciti ad ottenere il co-finanziamento. Il bando prevedeva un punteggio più alto per la creazione e “messa in rete” delle piste ciclabili oltre alla realizzazione di stalli per le bici elettriche da condividere (bike sharing). Così, mentre si continuano a spendere soldi per chiudere le voragini stradali provocate dal peso dei veicoli (avete mai visto crearsi buche così velocemente nelle poche piste ciclabili esistenti?), ecco che la terza città delle Marche, città che si autodefinisce ancora “turistica”, si vede sempre più “umiliata” per l’arretratezza della sua offerta di servizi rispetto alle città vicine. Infatti da anni a Pesaro esiste un servizio gratuito di bike sharing con il sistema “C’entro in bici”. Stessa proposta già presente a Senigallia, Urbania e Rimini. Il sistema permette di avere un’unica chiave per l’utilizzo delle biciclette in tutte le città che hanno adottato la stessa iniziativa. Inoltre le amministrazioni di Pesaro e Senigallia hanno anche attivato dei portali internet dedicati per la mobilità con la definizione dei percorsi per la “bicipolitana”, ossia la rete di piste ciclabili presente sul territorio comunale, mentre la nostra amministrazione non ha preso nessuna iniziativa in tal senso.

Facciamo un appello all’assessore Silvestri: i 200 mila euro potenzialmente stanziati dal Comune di Fano nel progetto del bando, vengano ugualmente impiegati per mettere in rete il più possibile le piste ciclabili esistenti e per realizzare stazioni di bike sharing compatibili con quelle delle altre città limitrofe appena menzionate. Sarebbe un bel segnale. Un segnale che attendiamo ormai da troppo tempo.

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