“Acquisiremo e acquisteremo entro quest’anno la caserma Paolini per farne uffici pubblici a servizio della città ed entro il prossimo anno i 35 ettari dell’area dell’ex campo di aviazione per realizzare il famoso parco urbano di cui tanto si parla e che finalmente questa città vedrà in un breve periodo”. Con queste parole nel 2007 il nostro sindaco prometteva ai cittadini di Fano (vedi video sopra ) di acquisire la ex Caserma e il terreno del campo di aviazione per il parco. Avesse mantenuta almeno una sola di quelle parole, non si sarebbe meritato il nostro ambito premio, il Papulon (raffigurante un personaggio che si gloria di promesse, ma non ne mantiene nemmeno una!), che gli è stato consegnato alla fine dello scorso Consiglio Comunale.
Dopo aver visto con noi il filmato in questione, Aguzzi non ha potuto che ammettere la cruda realtà dei fatti. Lo ha fatto con molta “sportività” e simpatia, ammettendo che non sempre “tutte le ciambelle riescono col buco” (video dell’intervista qui sopra ). Non senza aggiungere alcune giustificazioni, che hanno influito sulla non concretizzazione delle promesse: il cambiamento delle condizioni del mercato, soprattutto immobiliare, che ha fatto stoppare il proseguo dell’operazione STU ( la Società di Trasformazione Urbana che avrebbe messo sul mercato alcuni immobili del Comune per acquisire la ex caserma). Poi è arrivato il federalismo demaniale che cede alcune strutture statali ai Comuni: ma né la ex caserma, né i terreni dell’aeroporto erano a disposizione in modalità non onerosa. A questo punto l’amministrazione ha approvato una delibera in cui si diceva che se i beni sopra elencati fossero stati mesi a disposizione gratuitamente, il Comune avrebbe accettato volentieri (vorrei vedere!), ma se non fosse stato così, sarebbe stato disposto comunque a pagare. Un autogol? Aguzzi ha dato la sua parola che questo non ha inficiato sull’iter dell’acquisizione. Infatti parlando direttamente con il Direttore del Demanio, ha concordato una nuova modalità di acquisizione. Lo Stato sarebbe disposto a cederlo se il Comune presenta un progetto di valorizzazione. Con l’intervento di privati, che in cambio della cessione di una parte dello stabile resa disponibile ai loro fini commerciali, restaurerebbe la restante parte destinata ad uso pubblico.
Ancora lunghi anni ci aspettano, probabilmente, prima di vedere la fine di questo iter. Per non parlare del parco cittadino nei pressi dell’aeroporto: tutto è fermo. L’ha detto anche il Sindaco molto candidamente: sono stati fatti errori di sottovalutazione, ci sono stati ritardi e incapacità. Appunto, stavolta la ciambella non è venuta con il buco. Non c’è neanche la ciambella, però.