“Doveva essere pronto per il 2007, ma nell’ottobre 2008, un’opposizione di Acea S.p.A, nel Cda, ha ritardato l’opera slittata nel 2012. Perché? Costi troppo alti, ritorni magri e necessità di chiudere i bilanci in attivo per i soci e gli azionisti privati”. Stiamo parlando del collettore fognario da anni promesso e mai realizzato in via Pisacane per evitare il consueto allagamento che anche l’altro giorno ha visto protagonista la strada nazionale? No, stiamo parlando di Firenze, dove il servizio idrico ha visto l’ingresso dei privati, senza sostanziale miglioramenti, senza realizzazione del “Fognone” che doveva evitare gli scarichi in Arno delle acque scure del 30% dei cittadini, che hanno subìto l’aggravio dei costi dell’acqua in bolletta. Per fortuna Aset S.p.A. è ancora rimasta una società pubblica, nonostante Acea sia stata chiamata per “vincere la gara” della gestione del gas. Se il 12 e 13 giugno ai referendum non si raggiunge il quorum, non vince il Sì per abrogare le leggi che obbligano anche il comune di Fano a privatizzare il servizio i cittadini di via Pisacane, il collettore promesso da anni e mai realizzato potranno scordarselo per anni ed anni. Quello che interesserà ai privati sarà la riscossione delle bollette, in regime di monopòlio locale. Un consigliere di amministrazione di Acea S.p.A. Oppure di Hera S.p.A. (socio del gestore idrico della rete di Pesaro), non si potrà mandare più via se non realizza gli investimenti promessi. Il sindaco o la giunta invece, se la gestione rimane pubblica, se i cittadini possono tenergli direttamente il fiato sul collo, alle elezioni possono essere mandati via. Ai referendum invitiamo perciò a votare senza esitazioni SI’ per evitare di essere derubati di un servizio, che deve e può essere gestito in casa (“in house”).