Lunedi è stata una grande giornata per la democrazia: ventisei milioni e ottocentomila italiani, come non succedeva da decenni, si sono recati alle urne per affermare che sono stanchi delle decisioni prese da oligarchi arroccati nei castelli del potere, ma del tutto estranei alla realtà quotidiana della gente. Quella stessa gente che ha ribadito con forza che in Italia la sovranità è nelle mani del popolo, e il popolo vuole decidere.
E’ stata una vittoria dei cittadini, per questo noi di “Fano a 5 Stelle” storciamo il naso quando sentiamo partiti come La Tua Fano sbrodolarsi in autocompiacimenti: ma quanto siamo bravi, ma quanto peso abbiamo in città. Se oltre 31.000 cittadini fanesi sono andati a votare parte del merito può tutt’al più andare al Comitato ufficiale che ha lavorato senza sosta per informare i cittadini, e naturalmente senza pubblicizzare i suoi singoli componenti. Anche La Tua Fano si è aggregata al Comitato ufficiale. Peccato lo abbia fatto solo all’ultimo, in vista del referendum, e successivamente abbia preso la strada di una pubblicizzazione autonoma, con tanto di discutibili simboli del partito sui volantini distribuiti, come a voler mettere il cappello su una così vasta iniziativa popolare.
Speriamo che ora la maggioranza conceda finalmente alla città di Fano una modifica statutaria inserendovi l’acqua come bene non economico, proposta bocciata dalla maggioranza pochi mesi fa, nonostante il parere tecnico favorevole del segretario comunale, adducendo fantomatiche incompatibilità che anche il segretario, come detto, faticava a trovare. Di certo non è stata una scelta coraggiosa da parte di chi l’acqua ha sempre detto di volerla difendere.
Fano a 5 stelle presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione al sindaco, il quale, ora che cavalca l’onda del successo dei referendum, aveva già eseguito prima del referendum stesso passi verso la privatizzazione dell’acqua pubblica nel comune di Fano attraverso consulenze e altri atti amministrativi, in preparazione dell’eventuale flop della consultazione popolare referendaria. Quanto ci è costato tutto questo? Non si poteva attendere l’esito del referendum?
Porgendo i nostri personali complimenti alla città invitiamo tutti i partiti a fermarsi dall’irresistibile salto sul carro del vincitore, e a concentrare il dibattito sui problemi concreti che l’importante vittoria mette in evidenza, primo dei quali l’efficiente gestione pubblica delle risorse. A Fano il settore pubblico sta gestendo bene l’acqua? Si può fare meglio? Se si, come?
Questa è quello che ci aspettiamo da una politica che speriamo si dimostri, come in altri casi, all’altezza della situazione.
i soldi fanno andare l’acqua allinsu….figuriamoci dove fanno arrivare i sindaci o gli assessori!