Sulla scarsa utilizzazione della casa-albergo di S. Lazzaro l’assessore Del Vecchio non si sorprende, dicendo di conoscere dall’ esperienza di altre città la difficoltà a collocare questo tipo di offerta. Ma non chiarisce però – come sarebbe opportuno per la sua responsabilità amministrativa e di chi l’ha preceduto nell’incarico, il suo compagno di partito Uguccioni – perchè è stata data priorità ad un bisogno scarso o inesistente, vale a dire costruire alloggi per coppie di anziani autosufficienti che si è riusciti ad affidare solo in parte (3 su 10 e non 5 prego i giornalisti di verificare sul campo e non attenersi ai soli dati forniti) e solo a singoli, costretti alla convivenza con un altro estraneo.
Il problema non è il costo come affermano il presidente della Fondazione Carifano Tombari e il consigliere del PD Torriani (370 € a persona + 30/mese per il servizio di lavanderia, + 5 € a pasto e non al mese come riferito nell’articolo del 13 luglio). L’ affitto che per una coppia che voglia avvalersi di tutti i servizi può costare fino 1.450 € circa, il costo della retta di un ospite della Residenza protetta al piano superiore. Non è da considerarsi eccessivo tenendo conto che l’unico servizio escluso è l’igiene personale che è sostanzialmente la differenza con gli ospiti non-autosufficienti. Il problema dello scarso utilizzo è che non intercetta un bisogno reale, perchè fino a che una coppia sta bene non abbandona la sua casa, non lo fanno neanche quando può risultare inadeguata rispetto alle nuove esigenze emerse per una sopraggiunta invalidità. Sono un fisioterapista e svolgo da 15anni la mia professione a domicilio di pazienti anziani, sono a contatto quotidianamente con le loro problematiche.
L’assessore Del Vecchio aveva deriso la proposta del consigliere comunale Benini che gli proponeva, con un’interrogazione del 10 marzo 2010, di ubicare in luogo della casa-albergo, meglio in parte di essa, quel Centro Diurno, che da anni vive vita difficile in spazi angusti in un locale in zona porto. Del Vecchio aveva spiegato che è un’attività privata e semmai di competenza della sanità pubblica locale e non del Comune. Ora invece sono contento che il Comune partecipi con un proprio terreno al progetto della Fondazione Carifano di un nuovo Centro Diurno per portatori di demenza. Non hanno chiarito chi gestirà il centro se l’attuale cooperativa “il Labirinto” con le sue brave, sensibili e ormai esperte operatrici o la sanità pubblica col suo personale? (Meglio la prima ipotesi).
Ma perchè a suo tempo non è stata data a questo progetto priorità anzichè alla casa albergo? Non sarebbe bastato fare quattro mini appartamenti per i quattro singoli ospiti dell’ex S. Arcangelo giudicati auto-sufficienti?
Antonio Colucci (Fano 5 stelle)