Spumante per tutti! Ricorre in questi giorni il primo anniversario (video qui a fianco ) della “nostra” inaugurazione della nuova piscina alla Trave (che in realtà è stata annunciata da 8 anni e non si vede nemmeno un mattone posato). Quanto dovremmo aspettare ancora? Ma soprattutto, che trame si stanno muovendo dietro questo progetto fantasma?
La situazione è questa: l’unica convenzione ancora valida, tra Comune e l’ATI privata (Polo Impianti, Polo Costruzioni e Savim) è quella che dice che il progetto esecutivo doveva essere consegnato entro il 30 settembre 2009, per una spesa di 6 milioni di euro. Niente di tutto ciò è avvenuto se non per la consegna, il 29 gennaio 2011, di un altro progetto esecutivo modificato che ha fatto lievitare i costi a 12 milioni di euro. Perché? E qui esistono tre versioni differenti: la prima, dovevano essere fatte migliorie richieste dal Comune per l’impianto di climatizzazione e la rete stradale e parcheggi; la seconda, ci si è dovuti adeguare a nuove normative; la terza, l’ATI ha inserito nuovi spazi e attività (centro fitness e negozi) per rendere più remunerativa l’opera. Quale sarà la verità? Tutto questo balletto di giustificazioni ha portato a gravi conseguenze per le casse comunali: il canone che pagherà in 20 anni (e non più in 15 come da convenzione) sarà di 200 mila euro (e non più 190 mila), salendo da 2 milioni e 850 mila euro complessive a 4 milioni! Inoltre il Comune dovrà accendere una fidejussione (come dovrà farlo l’ATI) di ben 10 milioni di euro.
Pensate solo a una cosa: di già il Comune poteva pretendere dall’ATI ben 600 mila euro (da Convenzione ancora in vigore) per la non avvenuta consegna del progetto esecutivo e riscuotere penali per ogni giorno di ritardo: a quest’ora il Comune avrebbe avuto denaro per costruire in modo autonomo una piscina più modesta ma funzionale. I cittadini vogliono solamente una nuova piscina dove allenarsi tranquillamente o passare qualche ora nuotando in modo amatoriale. Niente più. Ma allora, a chi giova la nuova (forse) piscina così come è stata progettata e finanziata?
I festeggiamenti, ripetuti, a base di chanpagne o anche di spumante nostrano, potrebbero essere seguiti da tarallucci e vino, molto più conformi. Sono disponibili tre versioni relative ai rinvii dell’inizio lavori. Orbene, per accertare quale sia quella vera c’è solo una cosa da fare: andare all’Ufficio Tecnico e visionare l’intero incartamento. Al comune cittadino non è permesso farlo ma a un consigliere comunale sì. Dopodiché si fa conoscere la verità ai contribuenti e si richiama la loro attenzione sui responsabili dei ritardi e sugli sprechi dagli stessi prodotti. Se poi c’è puzzo di bruciato. a maggior ragione si giustifica una indagine. Buon lavoro.