Di fronte agli annunci dei tagli da parte del governo verso gli enti locali, le risposte dei nostri amministratori sono state alquanto minimali. C’è chi, come il Sindaco, non va neanche a Roma o ad Ancona per protestare con gli altri “primi cittadini” (un gesto che la gente apprezzerebbe). C’è chi, come il nostro assessore Severi, non lascia passar giorno per ribadire sui giornali locali che ci saranno meno soldi per i servizi pubblici, le associazioni, la cultura, il turismo (paventando l’introduzione della tassa sul turismo). Siamo stanchi di questi politici vecchia maniera. C’è un altro modo di guardare in facci la crisi. Due vie percorribilissime. La prima: è lo stesso decreto sulla manovra finanziaria a suggerirlo, il 100% delle entrate tributarie recuperate dall’evasione fiscale da parte dei Comuni rientreranno nelle stesse casse municipali. Con che strumento? Il Consiglio tributario in primis. Quella sorta di assemblea di esperti nominati dal Comune per ricercare le sacche di evasione fiscale locale. A Fano c’è? Nossignore e siamo oltre i limiti temporali di legge. L’opposizione in consiglio comunale ha evidenziato questa mancanza. Il comune sta ancora aspettando l’invio dei curriculum degli aspiranti consiglieri tributari. Il tempo passa e non si riesce ancora a concretizzare nulla.
La seconda: i bandi regionali ed europei. Non è possibile che nel bilancio triennali 2011-2013 alla voce “contributi europei e di altri enti” ci sia scritto “0 euro”. Per partecipare ai bandi (riguardanti soprattutto le infrastrutture, il risparmio energetico, l’utilizzo di nuove fonti energetiche e soluzioni per una mobilità sostenibile) e poi vincerli, occorrono due elementi: progetti già pronti da poter proporre al momento opportuno e tenere gli occhi fissi sull’uscita dei bandi pubblici. Troppe nostre interrogazioni in consiglio comunale hanno avuto come risposta “qualche bando può sfuggire”. Non possiamo più permetterci queste negligenze.