E l’assessore Cucuzza non demorde: vuole ancora provare a lanciare la tecnica del desorbimento (pulizia dei fanghi portuali per ripascere poi le spiagge). Sarà perché la Regione le ha dato circa 700 mila euro per questo progetto (e quindi se li vuole tenere stretti e non ridarli alla Regione stessa), sarà perché ci sta giocando la faccia. Peccato che la Provincia abbia messo dei paletti, soprattutto per problematiche ambientali del processo: il desorbimento non è mai stato realizzato in alcun porto italiano e permangono dubbi sul livello inquinante del macchinario, tanto da richiedere il parere di V.I.A per aumentare la possibile quantità di fanghi da trattare.
Eppure la Cucuzza ha giocato e sta ancora giocando sulla pelle dei pescatori (che a ottobre non riusciranno ad andare a pescare) e della Marina dei Cesari (che deve dire no all’accoglimento di numerose imbarcazioni di grandi dimensioni, perdendo un terzo del fatturato). Già da marzo l’Assessore aveva assicurato: “ A giugno partiremo con il desorbimento!”. Poi il nulla. Quando ad agosto annuncia: “E’ pronto il bando per affidare la fase attuativa del progetto: il tutto partirà a settembre e permetterà ai pescatori di rientrare in attività dopo il fermo pesca”. Ma a questo punto interviene la Provincia per chiedere aggiustamenti sul piano ambientale: troppo pericoloso non preoccuparsi dei fumi e dei possibili inquinanti emessi dal processo. Noi l’avevamo detto: rischiare su un progetto mai realizzato in Italia, alle porte del blocco totale del porto e delle sue attività per il livello insostenibile delle sabbie di fondo, era un azzardo non perdonabile. Ed è quello che stanno facendo i pescatori: sono su tutte le furie e hanno finito ogni tipo di pazienza. Anche di fronte alla nuova soluzione adottata che, comunque, non gli permetterà di andare in mare almeno fino a metà ottobre: deposito temporaneo di 3000 metri cubi di fanghi sulla darsena del porto per assicurare un minimo passaggio, in attesa della conclusione della cassa di colmata di Ancona entro il 2012. Dopo di che avverrà il dragaggio completo. E il sindaco fa sembrare questa soluzione come una panacea e un risultato ottimo. Quando lo stesso sindaco ad agosto ha detto che era contrario allo stoccaggio di fanghi nel porto perché non potevano starci più di tre mesi. Oggi ha scoperto che ci possono stare anche più di un anno. Come dire: dilettanti allo sbaraglio!
Solo critiche le nostre? No di certo. Ci chiediamo: come mai all’improvviso la Regione ha consegnato alla ditta i lavori per costruire entro 9 mesi la cassa di colmata di Ancona? Il Comune non sapeva? Sono processi tecnici prevedibili che non si inventano dall’oggi al domani. Forse era meglio che la Cucuzza o chi per lei, invece di sognare il desorbimento, avesse escogitato una linea concreta o una strategia efficace al fine di accelerare l’ultimo passo, in Regione, verso la cassa di colmata: la consegna, appunto, dei lavori di realizzazione. Invece di promettere mirabolanti soluzioni, perdendo preziosi mesi, per non arrivare, come oggi è, con l’acqua alla gola.