L’aggiunta all’articolo 5 dello Statuto Comunale al comma 6, poteva da ieri recitare : “Il Comune di Fano è qui ufficialmente dichiarato denuclearizzato, e nel suo territorio sono vietati, o quando non legalmente possibile osteggiati in ogni modo, il trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione di materiali nucleari fatta eccezione di quelli ad uso terapeutico-sanitario. Nel territorio del comune, inoltre, è vietata l’installazione di qualsiasi tipo di centrali che sfruttino l’energia nucleare”. Ma non è bastata la volontà del 95% dei cittadini fanesi, che hanno partecipato all’ultima tornata referendaria, per dire no al nucleare per tramutare la denuclearizzazione della città di Fano in una concreta realtà statutaria. Grazie al voto contrario di alcuni componenti della maggioranza (Mattioli, Polidoro, Di Sante e Sartini). Non è bastato nemmeno il voto unanime della commissione consiliare che ha analizzato la proposta di cambio di statuto. All’interno del nostro consiglio comunale ci sono ancora convinti nuclearisti. Sconsolanti le parole di Polidoro: “Il nucleare è l’unica fonte di energia completamente pulita”. Peccato che c’è l’enorme problema delle scorie: nessuna Nazione al mondo sa dove stoccarle in sicurezza. La proposta ritornerà in consiglio comunale e ci sarà di nuovo bisogno che i “due terzi più uno” dei consiglieri (21 in tutto) voti a favore dell’approvazione della modifica. Chissà che qualcuno non rinsavisca.

Ma non è finita qui: anche l’altra proposta di modifica di statuto, che avrebbe abbassato di una unità il numero massimo di assessori permessi dalla legge nazionale (in numero di 7 dalla prossima tornata elettorale), è stata respinta in modo trasversale (a macchia di leopardo) sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Forse che ogni gruppo presente in consiglio ha pensato che alle prossime elezioni avrebbe potuto vincere… e allora! Perché privarsi di un posto in più dove mettere uno dei loro? In realtà sarebbe stato un segno concreto per abbattere i costi della politica locale, nel solco della legge nazionale, ma in modo più stringente ed efficace. Ciò avrebbe reso Fano una città più virtuosa di altre. Forse abbiamo sbagliato nel proporre questo cambio di statuto. Sarebbe stato più opportuno dire che anche gli assessori sono assimilabili a materiali radioattivi: a quel punto anche i più ferrei nuclearisti avrebbero alzato bandiera bianca!

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