Alla fine ce l’abbiamo fatta. Alla fine ha vinto il buon senso: nell’ultimo consiglio comunale è stata approvata l’aggiunta all’articolo 5 dello Statuto Comunale al comma 6: “Il Comune di Fano è qui ufficialmente dichiarato denuclearizzato, e nel suo territorio sono vietati, o quando non legalmente possibile osteggiati in ogni modo, il trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione di materiali nucleari fatta eccezione di quelli ad uso terapeutico-sanitario. Nel territorio del comune, inoltre, è vietata l’installazione di qualsiasi tipo di centrali che sfruttino l’energia nucleare”.
La nostra proposta di modifica dello statuto ha accolto il favore della maggioranza dei consiglieri comunali. Come poteva essere diversamente dopo il referendum contro il nucleare? Basti pensare che a Fano il 95% ha votato no al nucleare! E’ un dovere, a quel punto, per un politico mettere nero su bianco, come se fosse scritto sulla “roccia”, quello che la cittadinanza ha espresso attraverso uno degli strumenti più democratici in assoluto: il referendum. E la “roccia” sui cui scrivere può essere solo lo Statuto Comunale, la massima forma di strutturazione dei principi e delle regole che guidano l’attività amministrativa e civile della città.
Un successo che va condiviso con tutti i consiglieri comunali che hanno votato a favore, al di là di ogni schieramento. Certe scelte e certe tematiche vanno oltre ad ogni interesse di bottega. Abbiamo vinto tutti, in primis i cittadini fanesi!
Attenzione alla fusione: semmai diventasse una realtà (e potrebbero volerci meno di 25 anni) non vorrei che questi regolamenti diventassero un’arma a doppio taglio da mettere in mano a chi non ne volesse lo sfruttamento per interessi economici opposti. Così come l’opinione pubblica: ormai così (giustamente) avversa all’energia nucleare da fissione che potrebbe non capire esattamente le differenze con ciò di cui si starà parlando…
occorre capire bene il significato di “nucleare”. L’esperimento tenuto a Bologna negli ultimi due anni sta dando risultati sempre più positivi. Con 2 milioni di euro si può installare un generatore di energia termica che può riscaldare 300 appartamenti consumando pochi grammi di nichel e di idrogeno. All’interno molto probabilmente avviene una reazione nucleare a bassa energia (L.E.N.R.) , vengono anche prodotti raggi gamma facilmente schermabili con pochi centimetri di piombo . Allo spegnimento non si rilevano alcun tipo di radioattività e, come illustrato dal Prof. Focardi, non c’è emissione di Neutroni. Ma l’unica spiegazione è che avvenga una reazione nucleare visto che come residuo del processo , si trova Rame in sostituzione del nichel che ha reagito.
La ricerca iniziata per caso 20 anni fa ha sempre dato scarsi risultati, ma l’apparecchio inventato dal Dott. Rossi con l’aiuto del Prof. Focardi, ex docente di Fisica dell’Università di Bologna riesce a produrre rendimenti significativi (1 a 6) Consumando 1 kw di energia per il funzionamento ne eroga 6. Quanto basta per produrre un generatore industriale da 1 MW che per la prima volta è stato venduto il 28 ottobre ad una azienda non ancora nota. Potrei fornire altri particolari ma se interessa proseguiamo in altra occasione. Su Focus trovat degli approfondimenti