Come deve sentirsi un emerito professore e grande storiografo al quale viene affidato per tre anni un progetto che dovrebbe rivoluzionare la cultura di una città, se non gli vengono fornite le strutture e i mezzi per realizzare tutto ciò? Diciamo, almeno, abbacchiato e demoralizzato. Così dovrebbe sentirsi il Prof. Milesi che ha firmato un contrato per 30 mila euro al fine di realizzare percorsi artistico-culuturali riguardo alla Fano Romana, al Museo del Teatro, Civico e museale della Sala Morganti. Un programma ricchissimo, come le tasche del professore, giustamente pagato per le sue competenze. Ma sorprendentemente povero riguardo le future strutture che dovrebbero accogliere questi progetti: il teatro romano (sappiamo quali vicissitudini stia attraversando, per cui non se ne vedrà il recupero se non fra qualche decennio) e Palazzo de Cuppis (occupato per altre funzioni). E, inoltre, parole del sindaco in consiglio comunale, se si dovessero recuperare questi luoghi, non si avrebbero, per ora, le risorse finanziare per realizzare concretamente i progetti. Di cui, oltretutto, non c’è traccia. Alla nostra domanda se ci siano documenti che comprovino il lavoro svolto finora dal Prof. Milesi, il sindaco non ha risposto. Se non in modo evasivo, dicendo “Sta lavorando”.
Il nostro Comune può permettersi che un ex consigliere comunale come Milesi, dimessosi per ricevere questo incarico, prenda a fine dicembre del 2011 metà tranche del suo compenso (15 mila euro) senza aver prodotto alcunché di concreto e con una prospettiva di realizzazione più oscura che rosea? Non poteva svolgere questo compito da consigliere comunale, senza compenso? In realtà una cosa è stata annunciata: l’illuminazione delle mura Romane: e’ vero, nel programma è un punto che avrebbe dovuto progettare Milesi. Peccato però che sia stato un piano previsto e voluto già dalla BCC di Fano, progettato, in realtà, grazie all’apporto dell’ingegnere Giovanni Emilio Uguccioni, in collaborazione con la Guzzini Illuminazione (pacchetto “chiavi in mano”, come esplicitato con deliberazione del consiglio comunale nel giugno 2011, nella quale il Prof. Milesi non è assolutamente nominato). Diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Milesi quel che è di Milesi. Forse è giunto il momento di rescindere il contratto tra lui e il Comune: gli altri 15 mila euro pattuiti a fine 2013 ce li possiamo risparmiare.