UN CAFFE’ ALL’ESERCITO A FANO

Proprio in questi giorni è stato rinnovato l’accordo di collaborazione tra le forze dell’ordine locali e l’esercito italiano: le pattuglie di polizia e carabinieri saranno affiancate da quelle dell’esercito. Eppure nella cittadinanza emerge qualche malumore. Perché?
Non sfugge a nessuno che spesso vediamo queste “formazioni di 2 carabinieri­ piu’ 3 militari” nelle ore e nei luoghi più tranquilli della città: per il corso alle 11,00 o, d’estate, al mare nelle ore mattutine. E ci chiediamo: ma a che serve? Oltretutto sia Carabinieri che Esercito sono pagati con le nostre tasse. Eppure numerosi cittadini ci testimoniano che le pattuglie citate, forse per ingannare il tempo nella loro passeggiata, non disdegnano di guardare le vetrine, chiacchierare amabilmente con un gestore di un locale, prendersi un caffè. Oppure, d’estate, fare una multa a un ragazzino che con il motorino è entrato in una zona pedonale. L’ho visto con i miei occhi: 5 persone delle forze dell’ordine attorno a un quindicenne, come se lo volessero arrestare. Con tutto ciò non nego che, probabilmente, siano attivi in altri momenti o frangenti e che la loro presenza comunque sia da deterrente per eventuali malintenzionati. Ma se ne ha poca percezione. E rimangono parecchi dubbi.

In realtà, se da una parte, le forze di polizia e i carabinieri hanno bisogno di maggior personale per fare attività investigativa, dall’altra, i problemi di sicurezza non si risolvono con l’invio di quattro militari.

Allora facciamo un appello a chi dirige la vigilanza pubblica a Fano (al contrario del Sindaco, che fa “Ponzio Pilato” lavandosi le mani e augurandosi una maggior vigilanza privata): invece di far girare queste “formazioni” più o meno coreografiche nelle ore meno utili, mandatele per il corso o nei centri commerciali nelle ore di chiusura dei negozi (dove è più alta la percentuali di furti alla cassa), nel centro storico durante la notte (ricordiamo i tristi week end alcolici e l’episodio dell’ultimo dell’anno) e nei parchetti o luoghi di ritrovo notturni dei vari quartieri (abbondano sempre le notizie di atti vandalici).

Insomma, dopo aver visto che tutto ciò sarà fatto e ci sentiremo più tranquilli, glielo pagheremo noi un bel caffè alle pattuglie!

3 commenti a “UN CAFFE’ ALL’ESERCITO A FANO”
  1. Come al solito anche nei commenti si estremizza tutto. Da commerciante noto anche io il transitare di questi gruppetti di militari che forse, andrebbero gestiti meglio. Vederli pascolare su e giu per il corso e poi beccarli anche in pausa caffè, per quanto dovuta, non da una bella immagine. Se lavorassero separatamente sarebbero contemporaneamente in tutto il centro storico e se lavorassero in orari margine in cui i negozianti entrano ed escono con gli incassi, ci sentiremmo ancora più sicuri. Da questo a crocifiggere Hadar, direi che ce ne vuole. Aggiungo che sempre a livello di immagine non è stato carino vederli arrivare a capodanno in piazza con tanto di camionetta manco fosse il capodanno del G8.

  2. Il problema è che per legge i militari non possono operare da soli, ma solo “accompagnati” dalle altre forze. In pratica, devono essere “badati”, mentre sarebbe anche più rispettoso che venissero considerati come persone in grado di “badare” a se stessi. Mah… nelle conclusioni hanno copiato tutti Hadar. Dopo averlo criticato. Onestà intellettuale zero.

  3. Hadar ha fatto una giusta osservazione. Chiunque non circoli in città con gli occhi bendati ha potuto notare che i “tutori dell’ordine” preferiscono intrattenersi con amici e conoscenti in piacevoli conversazioni anziché vigilare (osservare con occhio vigile e attento) su ciò che sta accadendo o potrebbe accadere anche in zone limitrofe al Corso. Provvedimenti di pura cosmetica, un ulteriore spreco di denaro pubblico e la prova della non volontà politica di fare le cose seriamente.

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