Eppur si muove, direbbe qualcuno. Al secondo appuntamento per la consegna dell’area di costruzione della piscina alla Trave, l’ATI (associazione temporanea di imprese formata da Polo Impianti e Costruzioni e Savim) si è presentata al foto finish. Tutto a posto? Niente di tutto ciò. E’ stato rilevato da parte dell’ATI un problema di tipo amministrativo nel testo del documento di consegna, con avanzamento di relative riserve. Per questo la consegna dell’area è stata ancora rimandata di alcune settimane. In attesa che l’amministrazione comunale riveda il verbale di consegna. Sinceramente la misura è colma! Dopo aver cambiato il progetto iniziale passando da una spesa di 6 milioni di euro a 12 milioni di euro, con un canone che è aumentato per il Comune sia come quota che come periodo di versamento, ora si punta ancora una volta a prolungare nel tempo l’atto decisivo di inizio lavori. Una coda di questo balletto che è ora di interrompere. I fanesi non ne possono più di questa storia infinita.

Per questo chiediamo a gran voce che, come dall’attuale contratto (già non onorato dal 2009), vengano pagate le penali da parte dell’ATI per i ritardi accumulati nella consegna del progetto esecutivo (art. 41 del contratto) e venga riscossa  la Fideiussione di 590 mila euro per mancato inizio lavori (art. 42).

Con questi soldi sarebbe opportuno approntare un nuovo progetto essenziale e senza costi esorbitanti, rendendo la costruzione e la gestione sostenibili. Agli sportivi fanesi interessa una nuova piscina funzionale. Punto e basta. Potrebbe essere costruita a ridosso della palestra Trave (nello spazio inutilizzato, dove ora c’è uno spiazzo in cemento), senza andare ad intaccare, come nel progetto originario, la pista ciclistica e l’area verde interna. Occorre trovare la collaborazione di Enti Provinciali, Regionali e fonti da bandi europei. Occorre avere l’umiltà di andare a chiedere come abbiamo fatto ciò altri comuni e paesi anche a noi vicini (e di esempi ce ne sono decine).  Questo sarebbe un passo responsabile e civile per la nostra città.

2 commenti a “UN’AGONIA DA INTERROMPERE”
  1. E’ allucinante spendere 12 milioni per una piscina con questa crisi che c’è. E’ sicuramente un progetto gonfiato all’inverosimile. va fermato a tutti i costi e ridimensionato.

  2. cazzo ,, ma è una vergogna.. che ancora questo progetto nn sia partito. c’era una penale ??? che venga riscossa !!!! a pesaro c’è una piscina olimpionica (50mt) che è coperta da un pallone in inverno (tipo quelli dei campi da tennis o campi da calcetto) è scoperta in estate.. alla trave c’è un impianto simile dove ci giocano i campionati di calcetto. Un capolavoro che secondo me costerebbe anche molto ma molto meno dei 12.000.00 di euro preventivati da questi famigerati costruttori.. nn basta andare lontano, basta andare a pesaro per vedere la funzionalità di quella piscina (ripeto 50 mt e nn 25mt). secondo me con 2.000.000 si fa tutto, ma a fano si fa di tutto per cercalre di fregare i cittadini, Basta !!!!!!!!!! di fare cazzate

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *