Approdano giovedi 26 gennaio in consiglio comunale le nostre due mozioni per l’azzeramento dei consiglieri nei cda (consigli di amministrazione) delle aziende partecipate a capitale pubblico comunale Aset SPA e Aset Holding. Finalmente La Tua Fano, il PDL, l’UDC e i socialisti alla guida della giunta fanese potranno passare dalle parole ai fatti sul tema della riduzione dei costi della politica. Dopo aver dato scarsa dimostrazione di coerenza su questo tema con la mancata riduzione degli assessori comunali, viene offerta a loro un’altra possibilità. Una possibilità per sfoltire quel sottobosco di persone che succhiano linfa alle casse comunali per stare seduti in consigli di amministrazione e, spesso, alzare la mano a comando (pratica, a dir il vero, abbondantemente esercitata anche in altri consigli pubblici comunali). Nello specifico i consigli di amministrazione di Aset Spa e Holding servono a ben poco: è già l’amministrazione che in modo più snello e ponderato prende le decisioni tecniche sulla società. Quelle di indirizzo e politiche le prende il Comune (vedi, ad esempio, strategia raccolta differenziata e gestione ramo gas). Il consiglio è lì per la ratifica formale, niente più. Inoltre la frequenza di riunione del consiglio è assai bassa, in media una volta al mese. Ma vi chiederete: perché vi accanite contro queste società praticamente pubbliche? Attualmente nei due cda siedono 8 consiglieri (più i due presidenti che non conteggiamo per ora) e cioè il massimo consentito dalla legge, di cui molti ex politici, nella migliore tradizione spartitoria italiana. In totale assorbono risorse per 78 mila euro all’anno. Non dimentichiamo che andrebbero anche a decadere i revisori dei conti, con un ulteriore risparmio di decine di migliaia di euro. Quota annuale che potrebbe essere, appunto, risparmiata e utilizzata per fini più consoni al periodo di crisi economica della città e reinvestiti per i servizi cittadini. Sarebbero sufficienti gli amministratori unici in questi cda, vale a dire, per ora, i presidenti già eletti e per il prossimo mandato professionisti del ramo selezionati in base al curriculum. Per il controllo del loro operato basta la Commissione comunale di Garanzia, che è pubblica e svolge le sedute nella sala del consiglio comunale. Semplice, lineare, efficace. Basti portare l’esempio di Aura, società pubblica (dopo l’uscita dei privati per debiti), sempre collegata ad Aset: il presidente ha deciso di azzerare il numero dei consiglieri del cda per, testuali parole, “cercare di risparmiare”. I cittadini fanesi e tutti gli italiani hanno gli occhi ben aperti sulle storture dei costi della politica. Vedremo se a Fano avremo in consiglio comunale rappresentanti delle forze elette in grado di rendere concreta questa giusta sensibilità.