Nonostante sulla vicenda della Rincicotti e Orciani tra esposti, audizioni, minacce di azioni legali e italico “scaricabarilismo” si siano già sprecate corbellerie d’ogni tipo, non passa giorno che sui giornali non esca qualcosa di nuovo. Così che il Presidente De Leo tira in ballo il Collegio dei revisori dei conti tanto da suscitare la reazione piccata di Renier, che lo bacchetta a mezzo stampa, invocando invece una soluzione politica dell’intera vicenda. Mattioli risponde a De Leo con un resoconto della gestione Rincicotti che non dice praticamente nulla. Rovinelli (al tempo dell’acquisto, presidente Aset) che giustifica l’acquisizione della Rincicotti come un’azione per consolidare l’azienda al fine di entrare con più forza nella potenziale fusione con Megas. Tutto ciò, però, non è avvenuto, ma si è indebitata Aset con un mutuo da 1 milione e 200 mila euro per ottenere l’acquisto della Rincicotti. Lo stesso Rovinelli accusa chi è venuto dopo di lui, Cicetti, di non aver realizzato nessuno contratto di servizio con la Rincicotti per potenziare e integrare la sua attività all’interno delle strategie Aset . Cicetti risponde che le condizioni di servizio dovevano essere già comprese nell’atto di acquisto.
Al solito parole sprecate, che non fanno altro che intorbidire le acque, consolidando nei cittadini l’idea che in questo Paese nulla possa mai cambiare. Un altro pessimo esempio della politica che non riesce mai a fare chiarezza davanti ai cittadini.
Ora i cittadini fanesi vogliono sapere dove e come quel milione di Euro, tra l’acquisto della Rincicotti e la sua vendita non ancora avvenuta, sia stato dissipato. Non è possibile che non ci siano responsabili.
Con l’arrivo della primavera finalmente il Comune pare essersi svegliato. Dopo mesi passati a traccheggiare si è finalmente deciso di fare ciò che noi andiamo ripetendo da tempo: mandare tutto alle procure competenti così che finalmente al responsabile di tanto sperpero sia dato un nome e un cognome. Sosteniamo De Leo in questo approccio giuridico-legale. Quando la politica non ha la forza, occorre rivolgersi, ormai sempre più spesso, alla magistratura. Si poteva fare prima? Certamente: hanno solo sprecato mesi preziosi. D’altronde come aspettarsi diversamente dopo che per anni hanno fatto finta di niente di fronte a un deficit di centinai di migliaia di euro che mese dopo mese andava ingrossandosi come un enorme buco nero. Ben svegliati, era ora!