Sono sempre di più le decisioni che l’Amministrazione prende sulla testa dei cittadini, spesso in tutta fretta, senza calcolarne le nefaste conseguenze, sia in termini economici che ambientali. L’ultima, in ordine di tempo, è la questione dei fanghi del dragaggio del porto, che il Comune di Fano intende realizzare, in attesa della costruzione della cassa di colmata, in Ancona, prevista tra 10 mesi.
La bella trovata dell’attuale amministrazione, è quella di tirar fuori poco meno di 10.000 metri cubi di fanghi, caricarli sui camion, depositarli nel terreno di sua proprietà (cioè nostro) presso l’area di Torrette dove decenni orsono era stata prevista la realizzazione del parco turistico Fantasy World (che è rimasto, come dice il nome, appunto, nella fantasia). I cittadini della zona si sono allarmati e si stanno organizzando per difendersi da questa scelta, che oltretutto andrebbe a fiaccare la vocazione turistica della zona.
Eppure, una soluzione migliore ci sarebbe, ed è sotto gli occhi di tutti. Esiste un’area portuale gestita da “Marina Group” in grado di poter accogliere temporaneamente ben più di 10.000 metri cubi di materiale estratto dal porto e stoccato temporaneamente. Per circa 8 mila metri cubi è già stato fatto, sempre utilizzando una piccola porzione dell’area di Marina Group. Con la soluzione di Torrette, l’amministrazione comunale rischia di spendere centinaia di migliaia di euro per l’operazione di trasporto, per poi doverne spendere altre centinaia di migliaia, una volta che i fanghi si possano finalmente portare in Ancona (via terra? No, sarebbe meglio via mare). Con, in più, un enorme disagio per il traffico a causa dei mezzi pesanti sulla statale adriatica che faranno avanti e indietro. Se invece si riuscisse a depositare questi metri cubi proprio in questa area portuale, giungendo a un accordo come quello già stipulato per gli altri fanghi stoccati, avremmo ottenuto il risultato migliore: minor disagio per i cittadini, risparmio di soldi pubblici, evitare scontri sociali tra frazioni cittadine. Con il resto del risparmio ottenuto si potrebbero anche iniziare a progettare alcuni sistemi di pompaggio e drenaggio dei detriti in modo da non ritrovarci tra dieci anni con lo stesso problema. Alcuni esperimenti sono stati fatti a Cattolica, le nuove sabbie che entrano nel porto, pulite, potrebbero anche essere usate per il ripascimento delle spiagge.