Proviamo a dare un respiro futuro alla bella ed entusiasmante esperienza della tappa del Giro, che tutti abbiamo vissuto. Riprendiamo gli obiettivi dello stesso Santorelli. Il primo: sensibilizzazione all’uso della bicicletta in città e alla mobilità leggera. Allora pensiamo che vale la pena ripristinare i passaggi pedonali rialzati eliminati per l’arrivo di tappa. Quelli precedenti erano perfetti: costringevano le auto a rallentare, ma permettevano ai mezzi di soccorso di attraversarli con agilità. Sarebbe bene riqualificare le piste ciclabili esistenti e crearne nuove. Ma in bilancio la Giunta, di cui fa parte lo stesso Santorelli, ha stanziato per questo fine la bellezza di 0 euro! Il centro pedonalizzato ed una ripulita a strade e parchi, anche se solo quelli contingenti alla manifestazione, sono stati enormemente apprezzati da fanesi e turisti. Ci vorrebbe, per questo aspetto, un giro al giorno! Secondo obiettivo: risollevare l’economia fanese in bassa stagione. Allora sarebbe meglio, da oggi in poi, puntare su iniziative sportive soprattutto amatoriali, che richiamino turisti per un’intera settimana o più, come avviene già a Gabicce e a Rimini per il ciclismo e altri sport minori. Si possono avere 5000 turisti per una settimana. O dare vita a iniziative culturali di ampio respiro che attirino per mesi interi le persone da fuori città e regione. Se vogliamo una città e un turismo a misura d’uomo e che valorizzi le nostre potenzialità, non possiamo far conciliare lo spirito vero del Giro con i SuperQuad e i “Sapori e Motori”: da una parte puntiamo ad attrarre il turista per la bellezza della città, la sua vivibilità e la mobilità leggera, dall’altra richiamiamo e facciamo arrivare i motori rombanti fino alla spiaggia. Il turista resta un po’ spaesato. Non riusciamo a darci, in questo modo, un’identità. In conclusione, il rischio di questo Giro d’Italia è quello di aver creato un grande clamore ad effetto, ma che si estingue in una frazione di secondo. Giusto il tempo di un fotogramma che scorre via, mentre le luci della ribalta si spengono. Sarebbe molto meglio, invece, dare seguito concreto e coerente ad un evento che ha scatenato tra i cittadini entusiasmo e orgoglio, senso di appartenenza ad una città sotto i riflettori per qualcosa di positivo.