Sarebbe bene che l’amministrazione pubblica desse l’esempio: un’auto del Comune che per giorni staziona davanti al Duomo non è una bella immagine né un modello da seguire per i cittadini (vedi foto). Il tutto si inserisce nel lodevole impegno di far vigilare i patentati, colti con livelli alcolici sopra i limiti alla guida del proprio mezzo, davanti ai monumenti fanesi al fine di “scoraggiare” i parcheggi irregolari di auto e bici. Lodevole il proposito, scadente il metodo. Infatti, i “volontari forzati”, dovrebbero solamente affiggere sul parabrezza (auto) o nel portapacchi (bici) un foglietto di avviso per non far ripetere il gesto poco civile. Ma qui i problemi sono due, con due diverse soluzioni. Chi parcheggia l’auto davanti ai monumenti non solo è incivile, ma soprattutto è passibile di multa. Questa deve essere fatta dai vigili comunali, che proprio in estate hanno visto aumentare il loro numero di effettivi sulle strade. Bene, che andassero in giro per le vie della città a multare chi compie queste infrazioni.
Chi parcheggia la bici, invece, davanti ai monumenti lo fa per un semplice motivo: non ci sono abbastanza rastrelliere per accogliere il gran numero (fortunatamente) di persone che raggiunge il centro sulle due ruote. Ma non doveva essere la città a misura di bici e pedoni quella di Fano, dopo la tappa del Giro d’Italia? Che si rendesse, allora, la vita più semplice a queste due categorie! Più rastrelliere e meno avvisi sui portapacchi. Questo sì che servirebbe.