Il Sindaco dei due pesi e delle due misure

Apprendiamo sconcertati dalla stampa le dichiarazioni del Sindaco in merito alla permuta del complesso pubblico S. Arcangelo, oggi adibito a scuola media. Non contento della sonora bocciatura del piano di dimensionamento comunale ricevuta dalla Regione Marche lo scorso anno, si insiste ancora nel cercare di “svendere” uno dei complessi monumentali, osiamo dire “un gioiello di famiglia”, inseriti nel centro storico di Fano. Proprio mentre i grandi gruppi dell’edilizia locale congelano i loro beni in attesa di tempi migliori, per non svalutarli, il Sindaco, invece di difendere l’interesse patrimoniale di tutti, fa esattamente il contrario. “Svendere, svendere, svendere”, sembra essere diventato lo slogan di fine mandato per i nostri amministratori locali. E crea molta preoccupazione la superficialità con cui affronta la problematica dei capitali di dubbia origine che possono essere riciclati anche a Fano, attraverso l’acquisto di beni messi in vendita dalla amministrazione. Per non parlare delle dichiarazioni di Montalbini, sulla scuola di Torrette, che non è né fatiscente, né va chiusa perché i genitori, a suo dire (ben venga la loro libera decisione), non vogliono trasferire i loro figli. Tutto questo ci fa capire la doppiezza dell’attuale maggioranza. Dov’era il consigliere Montalbini quando i genitori della scuola secondaria di I grado Padalino si sono organizzati in assemblea per gli stessi motivi? Dove era il consigliere Montalbini quando da perizia del comune di Fano, siamo venuti a conoscenza del “buono stato di manutenzione” del complesso S. Arcangelo? Ora il Sindaco di tutti i cittadini deve chiarire perché alle volte difende i legittimi interessi dei cittadini, talvolta invece difende gli interessi di chi ha intenzione di realizzare appartamenti e negozi laddove c’è un luogo pubblico, un bene comune, per di più adibito a scuola pubblica. Una scuola che funziona e che ha ottenuto tanti riconoscimenti, ha ospitato tante iniziative (la prossima è la fiera della sostenibilità dal 14 al 16 settembre), nonostante l’ostilità aperta di questa amministrazione.

6 commenti a “Il Sindaco dei due pesi e delle due misure”
  1. Noto che abbiamo passato una settimana di diluvio,almeno a Marotta,e nessuno al M5S se n’e’accorto.
    Non se n’e’accorto anche il sindaco che come dite ha ben altro da fare.
    Vi era una situazione critica prima con l’amministrazione di sinistra ed e’peggiorata adesso con il centrodestra e con l’ampliamento autostradale che sversa tutto sul quartiere di Marotta.
    M5S,ho come l’impressione che non avete abbastanza cognizione dei confini comunali fanesi. Saluti

  2. Ciao Barabba, ritengo che neanche i consiglieri della maggioranza che provengono da quella zona, in consiglio comunale ne abbiano mai parlato. Personalmente sono per Marotta unita sotto un’unico comune, perché non fondi tu un gruppo Marotta a 5 Stelle? Vieni alle riunioni, ne parliamo, da noi funziona così, siamo cittadini che cercano di fare il loro meglio.

  3. In effetti ha ragione Giovanni. Nella nostra lista cerchiamo di occuparci di tutto quello che riguarda la città nelle sue tante sfaccettature. Ma siamo noi cittadini a farlo, nessuno politico di professione e super stratega. Quindi quello che ci segnali come disagio è sicuramente comprensibile. Ma si può affrontare solo insieme. Molti cittadini si sono rimboccati le maniche e partecipano alle riunioni della lista o ci appoggiano e aiutano. Questo è lo spirito del movimento 5 stelle. E’ un modo nuovo di affrontare le problematiche. Cercheremo sempre di stare attenti a tutti e a tutto. Ma ormai i cittadini devono metterci la faccia e le loro forze. Quindi, se vuoi, vieni a conoscerci e ne parliamo. E grazie del commento!

  4. Caro Giovanni, sulla Marotta unita non mi trovi assolutamente d’accordo e lo stesso sul formare un 5 stelle di Marotta;e mi spiego meglio.
    Nei primi anni settanta,sindaco di Mondolfo quel tal Pierino,poteva avere un senso unire Marotta in quanto era ridicolo avere nella stessa strada un lato di case sotto Fano e l’altro sotto Mondolfo o San Costanzo.Ma ripeto erano gli anni settanta e son passati piu’di 35 anni;dal punto di vista tecnologico piu’di un secolo.Secondo me e’anacronistico che esistano ancora comuni come Mondolfo o S.Costanzo avendo un centro come Fano a 10 Km.
    Va di moda nell’ambiente politico parlare della soppressione delle provincie.Io penso invece vada ripensata la cosa facendo una istituzione forse un po’piu’piccola a volte della provincia ma eliminando la disposizione territoriale comunale ormai obsoleta pensata quando ancora non céra nemmeno la televisione,il telefono in casa era una rarita’ e se ti dovevi spostare dovevi prendere obbligatoriamente la corriera perche’la macchina era una cosa da signori.Io sono un vecchietto in pensione (ho l’eta’del Beppe…non esageriamo!!!) ma non mi sembra che l’attuale societa’
    corrisponda a quello descritto sopra.Solo il sistema politico e’rimasto quello di qualche secolo fa e se si e’accorto della rete sta cercando di prendere le misure per entrarne in possesso.Con quest’ottica ecco perche’non penso serva fare un’altra struttura 5S ma credo serva un piu’ampio dibattito in rete Fano5S che non vada solo a segnalare un disagio ma a proporre una soluzione al disagio.Ritornando all’alluvione faccio presente che tutto il quartiere di Marotta soffre di un problema fognario da decenni in quanto e’stata urbanizzata una grossa fetta di area senza adeguare sufficientemente
    i servizi. Si va poi ad aggiungere i lavori fatti in autostrada che per quanto constatato scaricano liberamente sul quartiere aggravando una situazione gia’critica.Infatti la strada che passa davanti al campo di calcio e si collega a via Ferrari si era trasformata in un fiume in piena caricando via Ferrari,la bretella di collegamento con via Rovani e via Rovani stessa di una quantita’ impressionante.Credo di non esagerare se parliamo di una portata istantanea stimabile fra i 2 e 3 mc secondo come minimo.La cosa era comunque stata segnala anche ad un certo Carloni nel 2009 che ricopriva la carica di assessore ed aveva contatti di li a poco con ASET.Infatti devono aver eseguito delle aste fognarie nuove ma probabilmente i parametri considerati erano insufficienti o sbagliati.Mi scuso se in alcuni punti sono impreciso ma proprio in quel periodo ero all’estero; credo comunque che Omiccioli possa risalire attraverso al progetto e alla stazione appaltante a tutti i dettagli.Va comunque detto che serve uno studio di fattibilita’che tenga conto del nuovo assetto urbanistico e dei lavori eseguiti dall’autostrada e del piano regolatore futuro per realizzare un’opera che sia in grado di risolvere il problema idraulico fognario della zona.Poi caro Omiccioli vedi di pensare in grande,pensa non solo a Fano ma a tutta la valle del Metauro perche’hanno bisogno l’una dell’altro;oggi il fiume non viene considerato ma e’vita per tutta la comunita’e puo’dare slancio al turismo di Fano stessa.Ho qualche problema a venire alle riunioni
    e d’inverno vado in letargo qualche mese a Bologna ma son sempre disponibile a dare il mio contributo in rete.Saluti

  5. grazie della riflessione. che accogliamo con interesse, veramente! E così asepttiamo anche altri contributi e segnalazioni da quel di Bologna!
    HADAR

  6. Condivido le riflessioni di barabba. Marotta è sempre più uno scolmatore a cielo aperto ogni volta che arriva un temporale “fuori del normale”.
    Condivido anche l’invito a pensare un pò più in grande rispetto alle esigenze, legittime, dei fanesi e della loro città. Non siamo più nel medioevo e dobbiamo pensare in grande, guardare oltre i confini delle mura ed essere più attenti al territorio circostante. Quindi la Vallata del Metauro in particolare, ma anche a quella del Cesano. Non solo perchè i “flussi commerciali e quindi economici”, generalmente, vanno da sud a nord. Ma anche perchè sotto l’aspetto turistico, il valore aggiunto di Fano è rappresntato, in modo qualificante ed originale, anche dall’essere terminale di queste due vallate ricche di risosrse storiche, culturali, enogastronomiche ed ambientali
    .

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