Il PD e l’operazione ospedale unico

Il PD con l’operazione ospedale unico rivela quello che ormai è, un partito slegato dai bisogni dei normali cittadini strettamente collegato invece ai centri affaristici e di potere. Invece di migliorare una rete di servizi diffusa sul territorio, efficiente, priva di sprechi, vogliono concentrare le principali risorse in un’unica struttura provinciale vicino a Pesaro, a scapito di tutti gli altri abitanti della provincia. Perchè è chiaro che l’ospedale unico sulla costa – semmai verrà fatto – suonerebbe la campana a morto anche per quello di Urbino, roccaforte del partito (fu dei lavoratori). Non si vergognano di mettere in gioco, per dare sostanza al loro progetto, un’impresa, l’Impregilo, che sta dietro ai peggiori aborti delle grandi opere italiane (fra le quali, visto il tema, giova ricordare l’ospedale dell’Aquila venuto giù), fonte di dissipazione della ricchezza nazionale a beneficio dei ladroni dei partiti e tutte le altre consorterie associate. Il M5S invita tutti i cittadini fanesi a dare un forte segno di dissenso a questa cattiva politica e firmare la mozione popolare a sostegno dell’ospedale fanese e contro il dissennato progetto di ospedale unico. La vallata del Metauro e quella del Cesano coi suoi 140.000 abitanti può permettersi un ospedale di dimensioni ottimale efficiente e senza sprechi, vicino ai suoi cittadini e dotato di tutte le più avanzate apparecchiature. Altrettanto può fare Pesaro, senza matrimoni forzati e di interesse che non farebbe felice nessuno.

3 commenti a “Il PD e l’operazione ospedale unico”
  1. Il vero interrogativo è perchè Spacca stia distruggendo metodicamente il sistema sanitario di tutta la regione! Con i soldi pubblici che sta facendo tagliare dal Mezzolani di turno in tutta la regione (ad iniziare dalla ns. provincia solita cenrentola delle Marche) cosa vuol fare ? Sta creando spazi per una sanità privata? O vuole semplicemente che i marchegiani imparino sistematicamente a rovolgersi ad altre regioni? Nel nostro ospedale la dirigenza sta diceno agli operatori che devono lavorare di meno perchè ogni prestazione (sanitaria) è una rimessa! Stiamo arrivando a dei paradossi impensabili, mentre gli uffici amministrativi dell’azienda Ospedaliera Marche Nord brulicano di personale, sedi, premi e quant’altro…..! Facciamo una “marcia su Ancona”?
    Saverio
    comitato per la difesa del Santa Croce

  2. il sistema sanitario in vigore va rottamato in quanto fonte eslusiva di privilegi e corruzione.
    Va ricercato un punto di riferimento sanitario dal quale partano tutte le altre attivita’ siano esse di assistenza domiciliare oppure specialistica e di pronto soccorso.Mi sembra che l’ospedale di Fano possa rappresentare bene il punto di riferimento sanitario operativo.Dal punto di vista amministrativo concentrare tutte le altre attivita’ ausiliarie mi sembra una buona idea ma non per questo deve per forza essere ubicata a Pesaro.
    Importante e’ snellire procedure e mettere on line tutte le fatture e le decisioni che vengono prese dal management e che hanno un impatto sui malati e sui cittadini.Poi quando sento parlar di pullulare di persone nell’amministrazione mi viene un brutto presentimento ;il clientelismo partitico che ha rovinato la nostra societa’.Come dicevo dobbiamo rottamare questo sistema e diventa sempre piu’ urgente l’azione.Non so se vale la pena di una marcia su Ancona oppure possa stigmatizzare meglio una occupazione totale dell’ospedale da parte di tutta la cittadinanza…..

  3. Quando, molto tempo addietro, fu deciso in Consiglio Regionale che ci sarebbe stato un nuovo ospedale nella provincia PU (tutti d’accordo meno D’Anna e RC, se non erro), la notizia passò in sordina. Eppure molti si sarebbero dovuti chiedere che cosa ne sarebbe stato degli ospedali di Pesaro e Fano. Quando, parecchio tempo fa in Consiglio Provinciale si decise sul ridimensionamento sanitario(leggi tagli)delle prestazioni nell’entroterra ed il trasferimento di interi reparti/servizi in riviera, la notizia rimase tra gli addetti ai lavori. Nessuno dei contestatori che poi, a distanza di tanto tempo si sarebbero fatti sentire con insistenza gridando all’ignominia,si premurò di mettere l’opinione pubblica al corrente di ciò che bolliva in pentola a quel tempo (allora,forse, si sarebbe potuto fare qualcosa). Solo uno sprovveduto molto sprovveduto non avrebbe avvertito il cambiamento che stava avvenendo sin dal fatidico consiglio regionale, dal quale partì la serie di provvedimenti che persino il più imbranato dei politici/politicanti poteva presagire.Ma tutti preferirono starsene zitti. Pare che nessuno avesse il coraggio di fare il primo passo: keep mum!, tanto per stare nello spirito del blog. Nessuno si prese la briga di informare il popolo bue di ciò che “gli eletti” avevano deliberato. Ma la gente aveva il diritto di sapere, ufficialmente ed apertamente, non attraverso pezzi di carta appesi ad una bacheca in edifici dove l’uomo della strada raramente si reca. Le Giunte ed i consiglieri in questione avrebbero dovuto rendere noto a tutti i cittadini, come fanno in occasione di ricorrenze anacronistiche,ciò che alla Comunità sta più a cuore.Ma si è preferito limitarsi all’albo pretorio, che nessuno legge e che quindi nessuno può contestare.Poi arrivarono i primi provvedimenti esecutivi e si aperse la corsa alle indiscrezioni,alle proteste a mezzo stampa, ai comitati etc etc. il tutto organizzato con inaspettata solerzia da coloro che uscivano da un letargo di comodo. E non lamentiamoci, perché quelli li abbiamo eletti noi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *