Fano 5 stelle ha proposto una mozione popolare che impegni la giunta comunale ed il Sindaco ad esprimere parere contrario alla costruzione di un nuovo Ospedale di Fano e Pesaro in località Fosso Sejore.
Secondo il Comitato S.Croce ci sono almeno 6 ragioni fondamentali per appoggiare tale iniziativa:
1) SALVAGUARDARE IL NOSTRO TERRITORIO DALLA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA:
il tratto costiero e le colline interessate da questo folle progetto costituiscono una delle zone più belle della nostra provincia, non a caso soggette a vincolo paesaggistico da oltre 40 anni (un dono lasciatoci da amministratori evidentemente più lungimiranti e attenti al bene pubblico degli attuali). Si aggiunga a ciò che la Statale Adriatica è già sottoposta, specie durante l’estate, ad un intenso traffico veicolare che, in presenza di una struttura ospedaliera prospiciente, diventerebbe insostenibile.
L’alternativa è aggiungere colate di asfalto alle colate di cemento; non si capisce come di fronte a questa prospettiva l’Amministrazione si sia però preoccupata di negare il permesso alla realizzazione di una fontana per abbeveraggio degli uccelli.
2) SALVAGUARDARE E POSSIBILMENTE MIGLIORARE IL LIVELLO DI ASSISTENZA SANITARIA DEL NOSTRO TERRITORIO:
la realizzazione dell’ospedale unico riduce ulteriormente la disponibilità di posti letto nella nostra provincia che risulta già al di sotto al parametro di 3 posti letto/1000 abitanti. Non è assolutamente accettabile che la città di Fano ed il suo interland siano privati di un adeguato Servizio sanitario in rapporto alla sua estensione ed al suo numero di abitanti (140.000)
3) LA REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE UNICO NON MIGLIORA LA QUALITA’ DELL’OFFERTA SANITARIA:
infatti il piano sanitario regionale 2012-2014 prevede che le alte specialità rimarranno esclusivo appannaggio di Ancona (come del resto è logico in una regione che conta 1.500.000 abitanti).
Peraltro la lotta alla mobilità passiva (altra giustificazione a questo progetto) non verrà resa più efficace per il semplice motivo che migrazione dei pazienti verso la vicina Romagna non è legata all’assenza di Specialità ma alla radicata prassi che vede sia i nostri medici (in primis per le lunghe liste di attesa del nostro territorio) che gli specialisti romagnoli operanti nella nostra provincia far riferimento per vari interventi a strutture private convenzionate Romagnole.
4) QUESTO PROGETTO NON PORTERA’ AD ALCUN RISPARMIO
al contrario genererà insostenibili aggravi che ricadranno sui contribuenti. Negli anni recenti sono stati fatti rilevanti investimenti strutturali sia nell’ospedale di Fano che nell’ospedale di Pesaro; facile prevedere che con la realizzazione del nuovo Ospedale (costoso non si sa ancora quanto) tali investimenti diventeranno denaro sprecato. La vera spinta ad un consistente risparmio deriverebbe da una effettiva integrazione di tutte le strutture ospedaliere della provincia con eliminazione di reparti specialistici doppi o tripli e con la unificazione tecnico –gestionale. Non è difficile immaginare che questa, che è la vera sfida imposta dalla spending review, cozza inevitabilmente contro le necessità politiche.
5) QUESTO PROGETTO E’ UN’OFFESA ALL’INTELLIGENZA E ALLA DEMOCRAZIA.
Infatti non è supportato da alcuno studio serio che quantifichi la previsione di spesa in base ai due scenari: integrazione funzionale con mantenimento delle attuali strutture verso la realizzazione di un Nosocomio unico provinciale.
Tale decisione inoltre non ha minimamente preso in considerazione le obiezioni, i suggerimenti, le critiche che sono state poste dal basso (da chi cioè dovrà pagare ed usufruire del futuro assetto sanitario), ma ha visto l’Amministrazioni regionale, Comunale ed Aziendale procedere come un rullo compressore.
Inoltre non è dato sapere che fine faranno le aree dei due ospedali una volta dismesse; non è difficile immaginare che verranno sottratte alla comunità per affidarle a qualche costruttore privato che provvederà a trarne il massimo profitto con la costruzione di condomini, centri commerciale etc.
6) INFINE (LAST BUT NOT LEAST) IL GRANDE ASSENTE DA QUESTA OPERAZIONE E’ IL TERRITORIO.
Si corre dietro ad un nuovo Policlinico per fare un’inutile concorrenza a quello Regionale già esistente ed impoverire il territorio di strutture di assistenza di base, anziché potenziarle ed aumentarne l’efficienza e la qualità.