Raggiunto il numero necessario per la presentazione della mozione popolare a favore del S. Croce.

sarà presentata in consiglio entro il prossimo 30 gennaio

E’ stato raggiunto e superato il numero di 1050 firme necessarie siamo arrivati a 1300 circa (certificate raccolte 1500) in soli due mesi per la presentazione in consiglio comunale della mozione popolare al fine chiedere l’impegno del Comune per la difesa e l’aggiornamento del nostro ospedale cittadino. Il comitato promotore esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto nonostante la partenza in ritardo per difficoltà nell’ottenimento dei permessi per i banchetti di raccolta. Ci auguriamo che i consiglieri e la maggioranza tengano in debito conto ciò che il nostro lavoro evidenzia e cioè un senso forte di attaccamento dei cittadini verso il proprio ospedale ritenuto irrinunciabile presidio a tutela della salute di tutti. Sempre più va evidenziandosi come la fusione con Pesaro possa nascondere il pericolo di uno scadimento dei servizi che il Santa Croce fornisce se non addirittura la sua retrocessione a poliambultorio o similari se l’evoluzione del contenimento di spesa dovesse portare ad un unico ospedale, ma senza costruirne di nuovi e lasciando l’esclusività del ruolo a quello di Pesaro. Noi riteniamo che il giusto obiettivo di riqualificare ed arricchire i nostri ospedale aumentandone bensì l’efficienza nella spesa possa perseguirsi senza costruire nuovi edifici sacrificando perdipiù territori preziosi per la bellezza e vivibilità della nostra terra che, come tali, vogliamo lasciare ai nostri figli. Temiamo la cupidigia di chi, facendosi scudo della preoccupazione di salute dei cittadini, intenda perseguire solo utili economici. L’attuale dibattito attorno alla possibilità di finanziare l’opera col contributo di privati temiamo nasconda desideri di privatizzare un bene pubblico e di aumentare le forme di indebitamento dei cittadini a favore dei soliti gruppi finanziari legati purtroppo ai partiti, ridotti sempre più ad essere anzichè servitori dei cittadini, suoi sfruttatori.

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