VISO A VISO CON I CITTADINI

banchettoIn questa variegata e fumosa campagna elettorale che viene giocata soprattutto sulla tv e carta stampata, il MoVimento 5 Stelle pensa ancora che la Politica sia la più alta attività che un essere umano possa svolgere. E questo lo si fa stando in contatto diretto con i cittadini, non solo sulla rete internet ma anche viso a viso.

Per attuare tutto questo, sabato 9 e domenica 10, così come sabato 16 e domenica 17 febbraio, dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30  i simpatizzanti ed i candidati 5 stelle vi aspetteranno ai Gabuccini e in Piazza lungo corso Matteotti per parlare con chi vuole conoscerli e essere informato sul programma 5 stelle.

Niente palchi, niente microfoni, nessuna distanza con il cittadino, soltanto Voce e Idee. I candidati a 5 Stelle sono incensurati, informati e organizzati. Andateli a conoscere, fate domande, criticateli se necessario. Saranno i vostri portavoce nelle Istituzioni.

2 commenti a “VISO A VISO CON I CITTADINI”
  1. Cercherò di esserci, xché vorrei capire il legame tra “nessuno deve restare in dietro” e una legge che favorisca l’assunzione under 35…di certo vanno aiutati coloro che sono in difficoltà, ma lo stato non dovrebbe dividere le persone ma unirle, e tutte le persone disoccupate e senza cassaintegrazione che hanno dovuto chiudere e hanno perso i clienti che si erano fatti in decenni di lavoro? Siamo autorizzati a fare rapine? Xché io di lavorare x alimentare uno stato mafioso (67% di tasse dirette, poi l’Europa 21% sul MIO valore aggiunto, e col restante 12% che mi ci faccio? Ma andassero a fanbeep!

  2. Non un commento ma una richiesta di ospitalità

    Bersani, che sembrava aver preso le distanze da Monti lo scorso autunno quando allo scadere dell’anno di prova del governo dell’ignominia la gente, anche la più cieca, aveva mostrato chiare intenzioni di rivolta, ha sofferto in questi giorni lo stato d’animo di Paolo di Tarso. E’ andato a Bruxelles a lisciare il pelo ai finanzieri e burocrati del capitalismo inviso a Marx, poi si è rivolto agli italiani in veste di paladino della equità sociale imponendo come dovere civico la tracciabilità fiscale, rispetto alla quale, ha sottolineato, abbiamo una posizione inferiore alla Lituania (sic). Va da sé che per agire in quel modo deve aver avuto l’imprimatur del comitato centrale, dato che nessuna smentita è pervenuta ai media. Ora è opportuno osservare da che pulpito, anche se sconsacrato, viene la predica. I fatti che riguardano molto, ma moltissimo, da vicino il PD nell’affair Monte dei Paschi di Siena ci portano a pensare che se la tracciabilità imposta da Bersani agli italiani, anche a quelli con reddito annuo di seimila euro, e la trasparenza invocata ad ogni pié sospinto dalla sinistra (coda di paglia ?) avessero trovato applicazione nello scandalo del secolo, beh ! le cose in Italia comincerebbero ad andare meglio. Ma Bersani, ed il lungo codazzo di compagni fedeli al dogma (è un’accezione del termine convenienza) continueranno imperterriti a negare l’evidenza. E’ dovere degli italiani in grado di connettere far sì che alle prossime elezioni venga negata a quegli irresponsabili la possibilità di infierire ulteriormente sulle già disastrate condizioni del nostro Paese.
    Non deve stupire la crociata di Bersani a Bruxelles e la sua genuflessione al cospetto di quella finanza che ha scelto Monti come suo rappresentante in Italia. Non è la prima volta che la sinistra mostra un’attrazione irresistibile verso il capitalismo più bieco, quello delle oligarchie assolutiste, del non sviluppo sociale, dell’eterno statu quo a favore di lobbies, affaristi senza scrupoli, guerrafondai. Il nostro sembra essere uno di quei periodi storici favorevoli a tale deleterio connubio.

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