LE FATICHE DI ERCOLE.. NO, DI FALCIONI

ercoleLa mozione per il censimento del cemento inutilizzato, presentata insieme da Fano a 5 Stelle, Bene Comune e Sinistra Unita è stata bocciata. Esiste la possibilità di rilanciare un tipo di edilizia che non è più quello di espansione, stile anni ’50, ma di recupero e riqualificazione dell’esistente, senza nuovo consumo ulteriore di suolo. Possono essere riportate al lavoro tante persone, specializzate nella realizzazione di edifici passivi, energeticamente autosufficienti, con tecniche di costruzione sostenibili e innovative. Per fare questo occorre avere una consapevolezza  delle costruzioni e delle aree dismesse e inutilizzate. Il censimento, opera rilanciata a livello nazionale per tutti i Comuni dal Forum italiano per la Terra ed il Paesaggio, consiste nella compilazione da parte degli uffici preposti di un questionario di 6 pagine allegato alla mozione. L’assessore Falcioni ha dato parere contrario alla mozione (votata favorevolmente anche dal PD), poiché sarebbe stata gravoso il carico di lavoro per gli uffici comunali. Da notare come questa mozione sia stata approvata da tantissimi Comuni italiani. Constatiamo che quando si tratta di presentare nuove varianti che devastano la città, gli uffici vengono fatti lavorare alacremente. Quando, invece, si tratta di riqualificare la città e avere strumenti per farlo, non esistendo forse nessuna clientela da soddisfare, si trovano mille scuse. Le piccole imprese artigiane edili non hanno forse la stessa dignità dei grandi gruppi per lavorare a Fano, soprattutto se non vogliono devastare il territorio e danneggiare il turismo? Vogliamo una Fano bella e vivibile, o una città metropolitana piena di problemi?

1 commento su “LE FATICHE DI ERCOLE.. NO, DI FALCIONI”
  1. La proposta di Fano 5 stelle, Bene Comune e Sinistra Unita, in considerazione delle sue caratteristiche dimensionali e sociali dovrebbe essere oggetto di disponibilità alla collaborazione da parte del Comune di Fano. Ma l’assessore competente sembra non essere di questo avviso. Nonostante ciò credo si dovrebbe procedere e dare corpo all’iniziativa raccogliendo tutte quelle informazioni e documenti che pongano il Comune di fronte alla realtà oggettiva, di fronte alla quale ogni diniego dovrà essere molto, ma molto ponderato. Per esempio: perché non chiedere all’ANCI (associazione dei comuni italiani) quali altri comuni italiani delle stesse dimensioni di Fano hanno aderito alla proposta ? Gli stessi comuni poi potrebbero fornire dei dati sul lavoro richiesto (ore uomo in Comune) e sulle esperienze da essi vissute nel corso dei lavori (contenziosi ed altri interessanti dettagli). Non c’è molto fare se si procede con ordine di priorità e determinazione. I tre proponenti politici dovrebbero condividere le risorse in buon accordo, sarebbe come una prova del cuoco, a prescindere dalle ideologie o finalità partitiche. Per quanto concerne gli “interessi particolari” che si frapporrebbero nella realizzazione del progetto, non va dimenticato che scavando si fanno sovente interessanti scoperte, materiale addizionale da mettere sulla bilancia al momento opportuno. Se il bene della Comunità tutta sta veramente a cuore non ci si deve limitare a denunciare ciò che non va ma si deve indagare sulle ragioni del malessere, cosa che nessuno fa, nemmeno gli organi di comunicazione, quasi sempre proprietà di coloro che non hanno interesse a smuovere le acque e… pescare o lasciarsi pescare.

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