Fa piacere apprendere che fra qualche giorno nella Giunta comunale di Fano verrà presentato il lavoro del prof. Salbitano sul parco del Campo di aviazione. Era pronto da almeno 5 anni ed è stata necessaria una mozione dei gruppi di opposizione (Bene comune, Sinistra unita, M5S e PD) per farlo conoscere ai cittadini che, a suo tempo, avevano partecipato al processo di progettazione.
Occorre però precisare che, per quanto si sa, non si tratta di un progetto ma di criteri ai quali si deve attenere la progettazione vera e propria. C’è da chiedersi poi come mai solo ora, alla scadenza del loro mandato, gli attuali amministratori si sono decisi a occuparsi di un fatto fondamentale per la qualità della vita della nostra città; hanno avuto ben 9 anni per ampliare il primo nucleo di parco partito nel lontano 2004 e pensano di fare qualcosa negli ultimi mesi di amministrazione? Comunque, meglio tardi che mai, se si interviene a sostegno di un progetto che, ricordiamo, è stato avviato dalle associazioni ambientalistiche di Fano nel 2011 proprio per porre fine all’inerzia dell’attuale amministrazione comunale.
L’idea progettuale del parco esiste già, è stata presentata pubblicamente dalle associazioni ambientalistiche di Fano lo scorso mese di gennaio e rispetta le indicazioni emerse nel corso della progettazione partecipata affidata al prof. Salbitano, docente di Ecologia del paesaggio dell’Università di Firenze; i “pilastri” di cui tener conto nella progettazione sono chiari e a questi si spera che vorrà attenersi la Giunta comunale: mantenimento del paesaggio naturale e storico-culturale; riuso degli edifici e degli spazi lastricati esistenti; aree per anziani, bambini e animali domestici; spazi da dedicare temporaneamente a eventi pubblici; autosostenibilità energetica, piste ciclabili, ecc.; ma soprattutto nessun intervento “violento” come la costruzione di una grossa strada di scorrimento tra via Papiria a via del Fiume, giustamente definita “ammazzaparco” e ancora prevista dal vigente PRG voluto da questa amministrazione; in sostanza, un parco aperto ma sicuro, a basso costo di realizzazione e gestione.
Se questa sarà la scelta, in breve tempo sarà possibile passare dalla progettazione alla realizzazione partecipata di una struttura che la nostra città attende da troppi anni.
si sarebbero mossi più in fretta se si fosse trattato di un parcheggio o di un centro commerciale, no?