Siamo ormai abituati ad assistere alle quotidiane piroette del ns. sindaco sullo scottante tema della sanità, ma quelle di questi giorni ci riescono veramente indigeste….
Sono 2 anni che andiamo ripetendo come la direzione di marche nord stia facendo a pezzettini la sanità della ns. città e sono 2 anni che subiamo attacchi da parte della amministrazione fanese che dovrebbe invece essere al ns. fianco per difendere i diritti dei propri concittadini e la loro sanità.
Ma ecco all’improvviso il risveglio (oltremodo tardivo ed inefficace) dei ns. difensori civici: si sono accorti della grande beffa! Hanno capito che le pari dignità del piano aziendale sono quelle tra il presidio di Muraglia e quello di Pesaro centro …. mentre Fano sarà a breve solo un poliambulatorio con annesso ricovero per anziani! Hanno realizzato che tutta la retorica populista del progetto Marche nord – a cui avevano aderito con toni entusiastici – è soltanto una spoliazione del ns. nosocomio a beneficio del San Salvatore di Pesaro (vero ospedale unico)…… Guerra tra poveri!
Cosa diremo – sindaco Aguzzi – ai ns. concittadini quando approfittando del prossimo piano ferie Fano rimarrà senza chirurgia e urologia ? ….E cosa diciamo (già ora) a chi si apprestano a prenotare esami di Tac e Risonanza e si sta sentendo rispondere che non è possibile prenotarli???!!! Che piano aziendale è mai questo che distrugge tutto ciò su cui poteva contare di buono la ns. città?
Il grande errore – lo ripetiamo – è stato appoggiare Marche Nord, un carrozzone che drena risorse alla comunità e regala posti e premi ai soliti noti!
E risparmiateci la barzellette che la spending review avrebbe cancellato il ns ospedale! La verità è che un progetto integrato di ospedali principali (Pesaro, Fano e Urbino) e alcuni presidi dell’entroterra in rete (Fossombrone, Cagli e Pergola), legati con i servizi territoriali in un’unica azienda – un’area vasta provinciale con personalità giuridica – che comprenda e coordini tutte le risorse della sanità provinciale (risparmiando su amministrativi e dirigenti) avrebbe ampiamente soddisfatto le richieste della spending review, creando un sistema virtuoso di scambio ed integrazione di servizi tra ospedale e territorio. Tutto questo non è fantasia ma è quanto realizzato in varie zone d’Italia come la vicina Ravenna (n° 4 nelle classifiche nazionali in fatto di eccellenza dei servizi sanitari)!
Uno sconsolato medico del Santacroce ha commentato davanti a noi qualche giorno fa: “quale medico con un minimo di amore per la propria professione rimarrà mai in un ospedale dove può solo far finta di curare la gente senza poterlo effettivamente fare?”…..
Nessuno purtroppo!
COORDINAMENTO PER LA DIFESA DEL SANTA CROCE
Ancora una volta dobbiamo assistere alle bugie e piroette dei nostri amministratori: l’ultima in ordine di tempo è l’ulteriore ripetizione del falso mantra secondo cui L’azienda Ospedaliera Marche Nord avrebbe salvato l’ospedale Santa Croce. Lo ripetiamo è assolutamente falso! Vero invece che il Santa Croce ha salvato (purtroppo) l’azienda San Salvatore perché non aveva assolutamente i numeri per reggersi senza drenare tutto ciò che poteva al Santa Croce. Anche il recente decreto Balduzzi ha ribadito che le Aziende Ospedaliere devono avere un bacino di utenza minimo superiore ai 600.000 abitanti.
qualsiasi amministratore che ha a cuore la tutela della salute dei cittadini che rappresenta prima di togliere ospedali, servizi o posti letto agirebbe prima su altri tipi di costo. Perchè marche nord e l’area vasta ad oggi hanno costruito tutti doppioni amministrativi. Perchè 2 unità operative di provveditorato, personale, affari generali, bilancio ……. perché 2 farmacie o 2 magazzini. Non sarebbe meglio cominciare da qui e lasciare i posti letto negli ospedali.???