Grazie a una nostra segnalazione, la Corte dei Conti della Marche ha chiesto un risarcimento di 78 mila euro al presidente AATO Omicioli e ai consiglieri che hanno firmato la delibera del pagamento di indennità non dovute. Una bella soddisfazione. Ma c’è un “però”.
Prima della Corte dei Conti abbiamo informato anche il nostro Sindaco, in qualità di rappresentante legale del Comune di Fano, socio dell’AATO al 12%. Ci ha assicurato che avrebbe chiesto chiarimenti allo stesso Omicioli (di cui si fidava e di cui era amico). Cosa se ne è fatto? Nulla. Per questo, vedendo lo scarso interesse a difendere i diritti dei suoi cittadini e dell’amministrazione comunale, siamo stati costretti a rivolgerci alla Corte dei Conti. Ancora una volta abbiamo notato come gli interessi di pochi siano anteposti a quelli di molti. Il sig. Omicioli Alighiero, ancora presidente dell’AATO ha dichiarato che ora, non ricevendo più per legge nazionale indennità di carica e dovendo ridare indietro i soldi, si sente derubato. Vogliamo ribadire che in questo caso, fino a prova contraria, i derubati sono stati i cittadini fanesi, senza che il primo cittadino muovesse una foglia per far si che ciò non accadesse. Ma c’è un altro “però”.
Si è pensato bene di promuovere “il derubato” a livelli superiori e con lauto compenso. Infatti, con “viva e vibrante soddisfazione” abbiamo appreso dai giornali che il sopracitato Omicioli è stato nominato da pochi giorni, su proposta del Presidente della provincia Matteo Ricci, presidente della Megas net spa, con una indennità di ben 25.000 euro lordi annui. L’interessato afferma che è disposto, già da ora, a dimettersi dalla carica dell’AATO. Certo, aggiungiamo noi, rinunciare a zero euro e assicurarsi 25 mila euro annui, è sicuramente un bel gesto! E pensare che poteva essere eletto presidente Megas una qualsiasi carica istituzionale presente all’interno della società stessa. A costo zero.
Succede sempre così, in questa Italia ormai allo sfascio.