Nelle ultime settimane la situazione politica fanese ha preso ad assomigliare alla commedia dell’arte, solo che non fa ridere. Aguzzi, lider maximo della moritura coalizione (Dis)Uniti Per Fano, non sa infatti più che pesci pigliare. E questo nonostante al nostro amatissimo sindaco, ex operaio, ex tesserato e attivista del vecchio Partito Comunista, ex consigliere e assessore con i Democratici di Sinistra (DS), nonché ex presidente di Amaf poi trasformata in ASET in forza alla giunta Carnaroli, non difetti certo l’esperienza, essendo, incontrovertibilmente un politico di lunghissimo corso.
Nato e cresciuto comunista, un bel giorno ha scoperto d’essersi sbagliato e dopo aver messo in piedi una coalizione raccogliticcia, raccattando tutto ciò che gli capitava sotto mano, dagli ex PC agli ex AN, passando per ex forzisti ed ex socialisti, è infine riuscito ad espugnare la città producendo i bei risultati ormai sotto gli occhi di tutti.
Oggi, dopo dieci anni di consunzione, duole quasi vedere un politico così scafato annaspare sott’acqua senza sapere a che santo votarsi. Infatti, dopo aver, diciamo, propiziato l’abbandono dell’assessore Severi, sa benissimo di non potersi permettere di cacciare anche Mancinelli senza prima essersi assicurato il completo controllo della lista civica a cui entrambi appartengono.
Spinto, quindi, dalla necessità di salvarsi la faccia, prega a mezzo stampa Mancinelli di fargli il favore di togliere il disturbo e, soprattutto, di non creargli troppi problemi in quel di Bellocchi, dove entrambi mietono caterve di voti. Nel tentativo d’impietosirlo, non ha avuto scrupoli a tirare in ballo l’antica amicizia tra le rispettive famiglie, peraltro smentita a stretto giro di posta dallo stesso Mancinelli il quale al contrario sostiene che si conoscano appena.
In questa bolgia degna delle peggiori telenovelas brasiliane, Aguzzi ha però omesso di spiegare alla città il motivo per il quale, secondo lui, Mancinelli dovrebbe dimettersi. Certo, capiamo che spiegarsi non sia il suo punto forte, e infatti quando ha motivato che l’allontanamento di Severi sia dovuto ai suoi contatti col PD, vista la coerente storia politica del sindaco, a mezza Fano è venuto da ridere e all’altra metà da piangere.
Nell’assemblea decisiva di domani della Tua Fano, solo una cosa vorremmo chiedere e suggerire ad Aguzzi: “Caro Sindaco, ma non sarà ora, come lei dice sempre, di tornare al contado e riprendere ad arare i suoi campi?” Ne trarrebbe giovamento la campagna e la città di Fano.