Nonostante manchino ancora 10 mesi alle elezioni amministrative del 2014, il vecchiume della politica locale inizia ad increspare la superficie come il mare in odore di tempesta. Si sollevano venti di rivolta a destra come a sinistra, la pioggia delle indiscrezioni, ticchetta sempre più energicamente sulla stampa locale e il barometro delle polemiche politiche segna oramai burrasca. I cavalloni spumosi portano i naufraghi delle varie correnti politiche verso la stessa agognata isola (il Comune) e i protagonisti del circo Togni della scena politica cittadina si ricatapultano nell’agone civico a caccia di consensi, per l’ennesima volta pronti ad un nuovo ballo dei ri-debuttanti. Allora ecco presentarsi le dimissioni di Iago Severi, assessore al bilancio della giunta Otello-Aguzzi, con il cuore a sinistra e il potere a destra, le lamentele private e talvolta incomprensibili di Melenti Mancinelli, gli attacchi tardivi e forse non disinteressati dell’aspirante sindaco Carloni al salvadanaio della Fondazione Carifano, i capricci della Cucuzza, Falcioni da assessore alle varianti inutili ad assessore ai lavori pubblici immaginari e, non ultimo, l’anti grillino Santorelli, che temendo di perder la poltrona ed esser costretto a trovarsi un’attività fuori dall’agone politico, rilascia dichiarazioni ad ogni piè sospinto: conclusione, quando la barca affonda, i topi scappano, verrebbe da dire…! Al di là dell’oceano poco pacifico della Maggioranza, il PD meno L, aspettando con ansia le esternazioni forse non disinteressate di Baldarelli F e Carnaroli, sforna candidati sindaco come maritozzi il pasticcere: Marchegiani si, no, non lo so; Minardi, Stefanelli, Ruscitti forse e non ultimo il redivivo Paolini, per la serie dove mi mettono stò. Nel frattempo Giove Aguzzi spezza le reni a Severi, impallina Mancinelli, vorrebbe una donna al vertice (sempre sotto la sua ala protettrice, si sa com’è Giove!) e fa gli allenamenti da assessore all’urbanistica, disarcionando Falcioni e auto-proclamandosi vincitore già al primo turno nelle prossime elezioni, magari anche con l’aiuto dell’ex amico/nemico D’anna(?). Perché un conto è governare e un conto riuscire a farsi eleggere! In questo bailamme politico per fortuna c’è Fano a 5 Stelle che, meticolosamente, pazientemente, coerentemente si prepara all’ennesimo confronto contro il mondo asfittico e autoreferenziale della politichetta fanese. Loro hanno i finanziamenti pubblici, amicizie altolocate e sponsor ricchi e generosi quanto famelici. Noi soltanto la buona volontà e l’appoggio di tanti, tantissimi cittadini. Ma nonostante l’asimmetria di risorse, assieme a tutti coloro che vorranno aiutarci cercheremo di spezzare il cerchio magico e ovattato che circonda Fano ormai da decenni, strangolandola in nome degli interessi privati di piccole e grandi cricche e dell’eterno, immutabile poltronificio cui stanno cercando di assuefarci. Loro non molleranno mai, noi neppure.