C’era una volta una collina…

via giardinoIn Strada comunale del Giardino (nomen omen) è stato concesso il permesso per costruire un condominio. Immerso in una splendida collina diviene una vera e propria incongruenza edilizia. Sfruttando la cubatura dell’esistente, di valore storico, il tutto censito nel Catasto Pontificio, e applicandovi un notevole “piano casa“, conteggiando tutte le cubature (mancano solo le tane dei castori!) in barba al contesto, si deve essere trovata anche la scappatoia allo stesso PRG, che in loco prevede Zone E2, ovvero zone agricole con presenza di valori paesaggistici. In tali aree, tra le altre cose, gli unici fabbricati consentiti debbono essere vincolati all’agricoltura e l’ampliamento o ricostruzione di abitazioni preesistenti può essere concesso, in considerazione di una superficie fondiaria di almeno 2 ettari. Anche la Regione Marche dice la sua sulla questione, dandone parere negativo, anche se, sembra, non vincolante. Non diciamo che ci sia stato un abuso edilizio, noi diciamo che in questo caso specifico, l’amministrazione comunale, di fronte alle richieste di privati cittadini, riesce a trovare tutte le scappatoie necessarie per il raggiungimento degli scopi prefissati, quali essi siano, compreso il fregarsene altamente dell’ambiente e della salvaguardia storico-territoriale. Quasi essi fossero i padroni assoluti dei terreni! Così l’Aguzzi-band ha voluto suonare il De Profundis apponendo la sua inconfondibile firma sullo svilimento dell’ambiente, permettendo un controsenso del genere. Il M5S dice NO a nuovi mostri e SI alla salvaguardia del territorio comunale. Non vogliamo che cose di questo genere abbiano a ripetersi, bisogna che il De Profundis ambientale si trasformi in una Messa da Requiem per ogni blasfemia edilizia.

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