Dopo il servizio de Le Iene andato in onda martedì 29 ottobre, “Lobby del gioco politici e affari” e le minacce a Filippo Roma da parte di un ex collaboratore di un senatore (“non pensi che nella vita un giorno di questi qualcuno potrebbe anche farti del male?”) e le gravi accuse e ombre sull’operato di quest’ultimo ed altri uomini politici con i quali ha collaborato, il Movimento 5 Stelle tramite il Questore Laura Bottici ha chiesto ufficialmente l’immediata identificazione del soggetto in modo da capire con quale senatore ha collaborato ed in quale periodo. Inoltre, i due parlamentari hanno presentato un esposto alla magistratura che dovrà valutare diverse ipotesi di reato che emergono nel coraggioso servizio.
Quanto sta emergendo è l’ennesimo caso legato ai gravissimi conflitti d’interesse tra politica ed il business del gioco d’azzardo, in questo caso legato alla nascita del fenomeno Bingo.
L’ennesima puntata, dopo quanto denunciato dopo già da maggio dal M5S in Senato con i finanziamenti legali a fondazioni come Vedrò di cui fanno parte Letta, Alfano ed attorno alla quale ruota anche Renzi, altri finanziamenti legali a politici come Gianni Cuperlo da parte di Snai o all’ex sindaco ed ex ministro Gianni Alemanno.
Si passa poi alle Sale Bingo di dalemiana memoria nate con i provvedimenti firmati dal Ministro Visco (Ds oggi PD). Per non parlare delle società del gioco online che vedono figli di politici come la Mondadori di Marina Berlusconi socia in Glaming , per arrivare ai figli di Dell’Utri e Mastella. Con il gran finale dei condoni del governo Letta che vedono Pd e Pdl sempre compatti.
Al tempo stesso tramite il portavoce Giovanni Endrizzi stiamo raccogliendo informazioni tramite gli strumenti istituzionali consentiti dalla legge sulla compravendita (legale) dell’albergo di Roma citato nel servizio de Le Iene, condotto sempre dallo stesso ex collaboratore per conto di un gruppo di politici che sarebbero sempre legati al business delle sale Bingo.