Continuano le scelte abominevoli che la nostra giunta comunale ha messo in atto colpendo il tessuto produttivo del centro storico fanese. Per fare cassa e pagare la copertura dei manti stradali ha messo all’asta i locali dei negozi sotto i “Gabuccini” facendo sì che venissero acquistati direttamente con un ribasso del 15% e rinunciando agli affitti futuri che sarebbero entrati nelle casse comunali. Scelte veramente lungimiranti che stanno, oltretutto, trasformando il nostro corso Matteotti in una serie affastellata di negozi che vendono mutande e rossetti. Venduto il negozio Nardini, oggi quello della Coal e quello della libreria Il Libro (questi ultimi due non si sa che fine faranno dopo il termine dei contratti di affitto fra qualche anno), dove una gestione locale dava respiro all’economia del territorio e un valore sociale aggiunto, si assiste all’assalto delle grandi catene commerciali, che portano qualche posto di lavoro per i commessi (che comunque c’erano anche prima). Un centro che sta morendo con negozi sfitti e con una giunta comunale che non riesce a valorizzare quello che ha e ad avere un progetto. A Parma c’è un’iniziativa originale che cerca di combattere l’impoverimento del centro attanagliato da una crisi epocale: nei negozi vuoti e sfitti vengono realizzati microeventi teatrali per ravvivare l’atmosfera e dare un segnale di riscatto. Un esempio di rilancio da parte del Comune parmense. Qui da noi il Comune preferisce far acquistare mutande e rossetti. Emblematico!