Dopo 4 anni di equilibrismo politico sulle questioni fanesi, dopo 4 anni senza aver mai svolto una sola azione politica per il bene del Comune di Fano e non aver ad oggi rese ancora note le sue idee concrete per la Fano che verrà (solo un paio di accenni a questioni sì importanti, ma non fondamentali), l’assessore allo sport e lavoro Massimo SERI “finalmente” pare si stia occupando della politica fanese. Ma come? Certo ha resa pubblica la sua intenzione a candidarsi come Sindaco, appoggiato da una lista civica e ha cominciato uno sfinente e incessante presenzialismo, sui media e ritrovi pubblici, finora abitudine vincente, in una politica vecchio stile.
Infatti il PD pesarese lo ha nominato Candidato Sindaco di Fano, incoraggiato anche da un Assessore uscente del Comune di Fano della giunta Aguzzi (Severi), corresponsabile del declino economico e culturale della città e dall’attuale vice Presidente della Provincia (Rossi, per gli smemorati, e aimè non sono pochi, anche lui ex Assessore del primo mandato di Aguzzi). Nonché da un altro ex di lusso: Marco Paolini, ex assessore ai lavori pubblici sempre con Aguzzi. Un trio che, si dice, avrà un ruolo chiave in questa lista, facce vecchie per liste nuove: ma le idee, come saranno?
Ebbene, forse ora conosceremo le “ricette” di Seri e soci per rilanciare Fano, attanagliata da una crisi economica, culturale ed etica senza precedenti. Chiediamo solo un’ulteriore cosa, oltre a rendere pubblico un programma di governo, all’Assessore Provinciale Candidato alla Poltrona più ambita della città: quella di fare la sua onestissima campagna elettorale a proprie spese, non a spese dei cittadini della provincia di Pesaro, visto che attualmente pare stipendiato più per fare comparsate e passerelle in manifestazioni sportive e nei sit-in di lavoratori davanti alle fabbriche, che in quanto Assessore. Un ruolo, quello di assessore, che dovrebbe assorbire le sue energie a tempo pieno. Così ci chiediamo: dove trova il tempo anche per fare il candidato sindaco? Naturalmente sappiamo benissimo che non c’è alcuna incompatibilità tra le funzioni, ma questa è una importante, se non fondamentale, questione di correttezza ed etica nel segno del valore morale e della responsabilità. Insomma, dove sta la linea di demarcazione tra l’espletamento della propria funzione istituzionale e l’abuso che di questo ruolo si può avere in termini di visibilità e tornaconto? Anche se purtroppo ad oggi nel vecchio modo di fare politica non c’è alcuna attenzione a questi aspetti, i cittadini sono assai più attenti, informati e stufi di essere presi in giro. Quindi, carissimo Assessore SERI, per dissipare ogni dubbio od ombra, dimettiti subito, te lo chiediamo a nome di tutta quella parte di cittadinanza che si aspetta una nuovo modo di far politica, anche da parte di chi è un “vecchio” della politica locale.