L’avevano chiamata la “madre di tutte le varianti”. Io la chiamerei, invece, “il topolino di tutte le varianti” perché mai variante fu più misera e raffazzonata come quella dell’ex zuccherificio.
Abbiamo ascoltato proprio in consiglio comunale il Sindaco dire che la scelta dei 22.300 metri quadri di commerciale (magazzini, più area di vendita) in quella zona erano il risultato finale di un equilibrio perfetto raggiunto dopo anni di analisi e di una progettazione della zona accurata e sofferta. Nel giro di una notte 10.000 metri quadrati di quei 22 mila vengono cambiati di destinazione! Che bella coerenza! Una notte infausta, dove quei 10 mila metri vengono polverizzati in iniziative estemporanee per spazi attrezzati Asur e spazi per nuove imprese. Senza, però, intaccare minimamente i 7500 metri quadrati dell’area di vendita originaria. Sappiamo già cosa il Sindaco cercherà di spacciare sui mezzi di informazione: abbiamo ridotto il commerciale come volevate e abbiamo dato una risposta alla sanità locale e all’impresa fanese. In realtà ha tolto un po’ di magazzini, lasciando tutta l’area di vendita, che è quella che conta, e ha inserito nottetempo, grazie a emendamenti dell’ultima ora, proprio di quel Sanchioni che ben conoscete, una destinazione d’uso di piccole aree per progetti estemporanei su sanità e impresa, che andavano, invece, affrontati con cura e in una visione di insieme della città.
Anche perché di visioni diverse e di soluzioni alternative a questa variante noi ne abbiamo date: puntare esclusivamente su strutture turistiche-sportive e su realtà che accolgano ricerca e innovazione nel mondo del lavoro. Questo sarebbe degno della cosiddetta “porta sud di Fano”. Niente di tutto ciò è stato preso in considerazione. E’ stato ancora portato avanti uno schema di sviluppo obsoleto e che è stato la causa stessa della crisi attuale: costruzione di nuovi supermercati e capannoni artigianali. Chiediamoci: Fano ha ancora bisogno di tutto questo?
L’approvazione di questa variante diviene, così, la sintesi finale di come abbia agito l’amministrazione Aguzzi in questi anni: una spruzzatina di una cosa, una spruzzatina di un’altra, spacciandola come politica del fare. Il tutto al fine di nascondere scelte deleterie per la società fanese.
E ora, cari fanesi, dobbiamo ingoiare anche questa pillola con un po’ di zucchero sopra, ma che nasconde un nocciolo amaro e indigesto.
Auguri di Buon Natale dalla ditta Aguzzi!