Grazie alle dichiarazioni di Cicerchia abbiamo scoperto che la giunta Aguzzi aveva intenzione di vendere e privatizzare una quota di Aset all’azienda MarcheMultiservizi. Alla faccia della tanto sbandierata volontà di far rimanere totalmente pubblica la gestione dei servizi ai cittadini fanesi. Peccato che ad assurgere a paladino della difesa dell’Aset sia, ora, proprio un altro candidato sindaco, quel Massimo Seri proveniente dal quel centro-sinistra pesarese che non ha esitato a cedere in mano privata la gestione dei servizi della città di Pesaro e Urbino. Certo, oggi Seri dice che Aset è un “gioiello” che deve essere mantenuto e valorizzato. Ma noi ci ricordiamo bene che, proprio nei primi giorni della suo insediamento a candidato sindaco di Fano, ha usato queste parole per rispondere alla domanda sulla futura gestione pubblica di Aset “Io penso che dobbiamo guardare al nostro territorio, dobbiamo essere radicati e finché ce ne sono le condizioni dobbiamo rimanere autonomi” … E sul territorio, a due passi da noi, c’è Marchemultiservizi!
E’ inutile che Seri, con quella sua aurea di buon padre di famiglia, ci voglia rassicurare sull’Aset. Ormai siamo in grado di leggere tra le righe delle frasi in politichese. Se Seri diventasse Sindaco, il tempo di pochi mesi o anni, e “vedrà sicuramente che le condizioni” per mantenere completamente pubblica Aset non ci sono più.
Solo il Movimento cinque stelle ha sempre avuto una parola chiara su Aset: renderla Azienda Speciale. Questa forma giuridica assicura piena trasparenza degli atti e pieno controllo pubblico da parte dei consigli comunali e dei lavoratori stessi sulla gestione aziendale.
Dall’altra c’è chi dice che Aset è un “gioiello”. E, spesso, c’è chi i gioielli se li vende.