CARLONI E… IL GIALLO DELLA FONDAZIONE

Hadar Omiccioli candidato Sindaco Movimento 5 Stelle Fano

hadar candidato sindaco stampaCarloni riparte all’attacco per espugnare la Fondazione Carifano. Proprio lui, che da anni è seduto sugli scranni del Consiglio Regionale delle Marche senza aver dato grande prova di sé e a cui era sfuggita tutta la vicenda Banca Marche, ha esordito qualche mese fa con un forsennato attacco alla Presidenza della Fondazione Carifano, oggi ripetuto alla vigilia della votazione per il rinnovo della stessa.

La vicenda richiede un attimo di attenzione e di riflessione. Esaminiamola come farebbe un novello Sherlok Holmes:

a) Si legge che Carloni “da anni critica l’operato della Fondazione”, ma agli atti, pur a cercare bene e in modo meticoloso,  non vi sono prove di questa tanto decantata lungimiranza del Consigliere. A parte un timidissimo accenno fatto su Il Resto del Carlino nel gennaio 2011: “Questa operazione lascia un po’ perplessi”. E aggiunge: “Questa scelta forse meritava una discussione”;

b) Carloni dal suo seggio regionale, nell’interesse della collettività, a dir nostro e non solo, avrebbe dovuto lasciar tracce di un ben più articolato intervento in merito alle vicende Banca Marche, non limitandosi a criticare la sola Fondazione Carifano che, ricordiamo, nella vicenda, è quella che risulta meno coinvolta. Ma avrebbe dovuto far sentire la sua poderosa voce anche contro le Fondazioni di Macerata e Pesaro ben più esposte in termini monetari, ma soprattutto verso la Banca delle Marche;

c) Nel settembre 2013 il partito di Carloni, tramite il consigliere Cicerchia, presentò in Consiglio comunale una mozione con la quale si chiedevano maggiori ragguagli in merito alla questione. Stranamente lo stesso presentatore ritirò la mozione, dopo poche e scontate dichiarazioni di Tombari, mentre essa avrebbe avuto il voto favorevole del M5S, che a sua volta depositò un’ulteriore interrogazione;

d) mancando tutto ciò, si deve concludere che il suo è stato un attacco lanciato, col senno del poi, per il raggiungimento di fini locali, ma non ancora ben manifestati, seppur intuibili.

A questo punto dell’indagine, caro Watson, sorgono alcune semplici, ma importanti domande: qual è il vero scopo di questi attacchi? E’ tutta farina del sacco di Carloni o dietro di lui c’è un grande e anonimo suggeritore? E se così fosse, come mai questa musa ispiratrice si guarda bene dall’attaccare, ad esempio, la Fondazione di Pesaro, quella di Macerata e il C.d.A. della Banca Marche? Perché l’unico politico che si sta muovendo in questa direzione è Carloni? Come mai il PD tace? Lo fanno per disinteresse o perché è già in corso un accordo sottobanco com’è nella migliore tradizione della politica italiana?

E’ ancora presto per dare risposte a queste domande, possiamo fare solo ipotesi. Recentemente infatti c’è stato qualche influente politico di sinistra che ha sorpreso tutti con commenti lusinghieri nei confronti di Carloni e della sua politica (leggi Federico Valentini, il Candidato Sindaco della coalizione di centro sinistra delle scorse elezioni amministrative; poi quando diciamo che destra e sinistra sono uguali ancora qualcuno storce il muso). Quello potrebbe essere il grande suggeritore?  Seri che ne dice?

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