Fondazione, alla ricerca di un nuovo stile.

tombariolioAbbiamo uno stile da sempre nel Movimento cinque stelle: rispondere alle accuse con confutazioni documentate e circostanziate. L’ing. Tombari non sembra sempre conoscere questo stile, minacciando di querela CarloDe Marchi. Quest’ultimo ha solamente sollevato alcuni punti critici della gestione della Fondazione e individuato zone di sovrapposizione nelle azioni di Tombari in vari ambiti cittadini. Per questo diamo piena solidarietà a Carlo De Marchi. Anche perché Tombari deve ancora spiegare molte cose. Cose che Carloni non sta più chiedendo, visto che ormai è sfumata la possibilità di mettere qualche suo uomo alla guida della Fondazione. Mentre noi, che non abbiamo avuto alcuna mira di potere, continuiamo a chiedere.

E’ vero che, come dice l’Ing. Tombari, non si è concretizzata nessuna perdita con l’operazione Banca Marche, in quanto ciò avverrebbe solamente al momento dell’eventuale vendita delle azioni in parola, cosa che lui non ha intenzione di fare (anche se si potrebbe aggiungere che la terza tranche di acquisto, pari a circa 12 milioni di Euro, è stata fatta dopo che Banca d’Italia aveva messo in guardia sui problemi di Banca Marche), però la situazione influenza di fatto negativamente il lavoro della Fondazione per due motivi: primo perché i 43 milioni di Euro avrebbero potuto fruttare 2 milioni di Euro all’anno mentre adesso non stanno fruttando niente per cui si paventa un mancato profitto di circa 2 milioni di Euro all’anno; secondo perché non è corretto dire (come Tombari, spalleggiato da Aguzzi e Seri, ha detto) che le erogazioni normali che la Fondazione fa per opere sociali, sanitarie, culturali e sportive non subiranno nessuna diminuzione, per cui non è successo nulla, in quanto per erogare le stesse cifre dovrà plausibilmente accantonarne meno del solito, e dunque la capacità di erogazioni della Fondazione è chiaramente diminuita anche se per ora non se ne vedono gli effetti.                                                                               
Detto questo auspichiamo, che le nostre osservazioni abbiano una risposta, che la guida e la gestione generale della Fondazione esca dalle mani della politica e che si evitino ruoli di sovrapposizione per interessi e attività, sovrapposizionipiù volte evidenziate dal M5S (vedi esempio questione palasport e variante ex zuccherificio). Noi vorremmo una Fondazione più trasparente e slegata da interessi particolari con partecipazione diffusa di quegli enti e comitati che da anni sono perno di molte attività della città.

Va infine evidenziato, per completezza di argomento,  che se alla guida della città ci fosse stata una politica più qualificata e più attenta molte cose probabilmente si sarebbero potute evitare o per lo meno si sarebbero accesi in tempo dei campanelli di allarme. Noi da sempre ci battiamo per questo. Altri, come Carloni, e tutta la vecchia politica invece, se lo hanno fatto, hanno avuto solo mire di potere e non di supporto alla gestione di un Ente importantissimo come la Fondazione Carifano, prova ne sia che al momento delle richieste ufficiali da fare in consiglio comunale e regionale c’è sempre stato un fuggi fuggi generale.

MoVimento 5 Stelle Fano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *