La proposta della candidatura di Hadar Omiccioli come Presidente del Consiglio Comunale, avanzata ieri durante il primo consesso, non è certamente stata un atto che celava lamentele o piagnistei. Ci sarebbe parso invece il giusto riconoscimento politico e un gesto di rispetto nei confronti degli elettori che hanno reso oggi il Movimento 5 Stelle la seconda forza politica della città, la prima forza di opposizione e il maggior gruppo consigliare di opposizione. Questa richiesta è stata avanzata in nome di quell’apertura che il Sindaco Seri, già a poche ore dall’elezione, ha dichiarato, ma che nella pratica si è realizzata con la messa in scena di un copione già visto e rivisto. L’elezione a Presidente di Minardi non è dunque stata una sorpresa, né per noi né per lui (dato il discorso già preconfezionato) né per la città intera. Ma sempre in nome di quella “collaborazione” giustamente richiesta all’opposizione da parte del Sindaco nel suo discorso d’insediamento, ci chiediamo se sia così corretto sorvolare sulle proposte avanzate dalle minoranze e negare risposte. Insomma, Hadar Omiccioli (e per onestà è doveroso ricordare anche la disponibilità in tal senso dell’altra candidata alla Presidenza dell’opposizione la Sig.ra Cucuzza) si era reso disponibile a rinunciare all’indennità che gli sarebbe spettata, versandola in un fondo anticrisi per famiglie indigenti e questa proposta è stata avanzata anche all’eventuale e futuro Presidente. Ora ci aspettiamo un cenno, che sia di assenso o di dissenso, perchè nulla è trapelato durante il discorso del neoeletto Presidente Minardi. Fiduciosi che questo atto, che sarebbe puramente simbolico, in quanto il sollievo effettivamente dato alle famiglie in difficoltà sarebbe irrisorio, venga almeno valutato e preso in considerazione. Ricordiamo che la città intera si aspetta interventi concreti che dimostrino che si è ieri inaugurata una stagione nuova per la politica della città, intesa come servizio reso ai cittadini e non viceversa. Il nostro ruolo di opposizione ci spinge a richiedere sforzi di rinnovamento e cambiamento anche “dolorosi”, ma necessari, per una classe politica che ha bisogno di rinnovarsi non tanto e non solo nelle persone, quanto e soprattutto nelle pratiche di una buona e differente politica.
Marta Ruggeri