POLITICHE GIOVANILI … CUI PRODEST?

consiglioQuale ruolo ha in mente il nuovo Sindaco per le politiche giovanili? Da quello che abbiamo scoperto, con regolamenti alla mano, ci pare che riservi loro un ruolo di troppo poco conto. Sì perché la delega data al consigliere De Benedittis è a nostro parere impropria, tanto che in questi giorni la Segreteria Generale ha consigliato al Gabinetto del Sindaco di non citare la parola ”delega”, ma “compito”. La cosa, anche se si tratta di giovani, non ci pare neanche ironica. Questo è chiaro: un consigliere con una delega da assessore non può essere allo stesso tempo controllore (in qualità di consigliere) e controllato (delega da assessore). Infatti lo Statuto Comunale non permette a un Consigliere di ricoprire entrambe le cariche. Quindi che “titolo” ha realmente ricevuto sulle Politiche Giovanili il consigliere De Benedittis? Lo dice l’articolo 31 comma 15 dello Statuto Comunale: “Il Sindaco, per esigenze organizzative, può attribuire ai Consiglieri incarico di svolgere attività di istruzione e studio su specifici problemi e progetti o curare determinate, specifiche questioni nell’interesse dell’Amministrazione; tali incarichi non costituiscono delega di competenza e non abilitano allo svolgimento di un procedimento che si concluda con un atto amministrativo ad efficacia esterna” . Tanto è vera l’ultima parte, che i ruoli di esprimere parere sulle linee programmatiche e quelli di compiere tutti gli atti rientranti nelle funzioni di organo di governo sono riservate agli Assessori e alla Giunta (art. 33 comma 6 e 13 dello Statuto Comunale). Quindi cosa si chiede realmente al giovane De Benedittis? Visto che le Politiche Giovanili non possono essere di certo relegate a un “contentino” burocratico, ma devono essere guidate nella piena legittimità di decisione, azione e controllo della situazione e questa è in effetti negata, si dovrebbe accontentare di un “titolo” onorifico e nulla più, rimanendo con le mani legate? Non c’è dubbio, un ambito così importante per la vita economica e sociale della nostra città deve avere una guida forte ed efficace. Un’attività di studio ci sembra poca cosa, in quanto scontenta tutti, i giovani che sperano che la politica si occupi seriamente anche di loro ed il giovane indicato per farlo che non riuscirà ad operare al meglio per i limiti imposti dal proprio ruolo.

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