Il M5S di Fano ha depositato una mozione avente per oggetto l’accesso all’8 per mille per l’edilizia scolastica da portare in votazione in Consiglio Comunale.
Ogni anno, in occasione della dichiarazione dei redditi, il contribuente italiano può effettuare una scelta in merito alla destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF.
A partire dal corrente anno, in seguito ad un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle in Parlamento alla Legge di Stabilità 2014 (L. 27 dicembre 2013 n. 147), inserito all’ art. 1 comma 206, che modifica la legge 222/1985 la quale regolamenta l’ utilizzo delle somme per l’8 per mille, lo Stato potrà destinare il proprio 8 per mille – oltre che ad «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» – anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».
Con la nostra mozione si impegna il Sindaco e l’ Amministrazione a presentare, entro e non oltre la scadenza prevista del 30 settembre 2014, formale richiesta di accesso ai fondi destinati dall’8 per mille per l’edilizia scolastica.
Si tratta di un’opportunità che ci auguriamo venga colta al volo e condivisa da tutto il Consiglio Comunale e dall’ Amministrazione, anche in virtù del fatto che tutte le forze politiche e l’ Amministrazione stessa non possono che indicare come una priorità proprio la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole cittadine, per fornire luoghi decorosi, sani e “sostenibili” alle nuove generazioni.
Molti edifici scolastici in cui i nostri bambini e ragazzi trascorrono la maggior parte della loro giornata, necessitano con urgenza proprio di questo tipo di interventi. Sullo stato del degrado delle scuole italiane, non bastano più le denunce o le dichiarazioni di intenti, occorrono fatti partendo dalla convinzione che la qualità e la diffusione dell’Istruzione pubblica sono il miglior investimento su cui puntare, perché senza di esso nessuno sviluppo culturale, economico, sociale, sarà più possibile in questo Paese.