Dopo la commissione svoltasi giovedì scorso sull’analisi del bilancio preventivo 2014, si è ben capita una cosa: per recuperare il “regalo” dell’ “amico” Matteo Renzi, che ha tagliato i trasferimenti statali al Comune di circa un milione e mezzo di euro, la nuova Giunta ha alzato le tasse in modo indiscriminato, senza un progetto e ha tagliato le spese nei punti più sensibili dal punto di vista dell’impatto sociale e organizzativo: sport, servizi educativi, innovazione tecnologica. Simpatica poi l’affermazione dell’assessore Cecchetelli che ha però promesso grandi investimenti proprio in quest’ultimo settore: prima tagliamo nell’innovazione tecnologica, poi ci investiremo. Coerenza pura!
Ma quello che salta all’occhio è una questione di metodo e di merito. Gli aumenti delle tasse e tariffe colpiscono tutti in modo orizzontale, per più di un milione di euro: poveri, ceto medio e ricchi. Peccato che in questo periodo di difficoltà, chi ha di più dovrebbe dare di più per sostenere chi è in crisi profonda. In pratica: aumenta l’Imu della seconda casa e quella con canone concordato. Ci assicurano che questa quota non tocca chi paga un affitto, ma si riversa solo sui proprietari. Ma chi ci assicura che questi ultimi, probabilmente in “nero”, non alzino di pari grado l’affitto? Inoltre, aumentare l’Imu nella fascia del canone concordato è veramente un atto da irresponsabili, proprio in un momento dove gli sfratti per morosità aumentano in modo esponenziale. Viene inserita la Tasi sulla prima casa, con un fondo di 100 mila euro per detrazioni da ripartire tra tutti i richiedenti che abbiano un Isee minore di 12 mila euro. Considerando che i richiedenti saranno numerosi, forse rimarranno briciole a chi farà richiesta per attingere al fondo.
Perché, invece, non si è attivata una scalarità delle aliquote, soprattutto per i servizi a domanda individuale (mense, asili, trasporti, ecc.), secondo il reddito e anche il numero di figli? Perché non modulare l’addizionale Irpef considerando l’esenzione totale perle famiglie con almeno tre figli e un reddito familiare complessivo lordo di 40 mila euro?
Chi ha di più può dare di più in favore di chi ha di meno, raggiungendo il pareggio di bilancio comunale.
Inoltre, per quasi 2 milioni di euro, le nostre Aset sono state spremute degli utili per far cassa e tappare i buchi del bilancio. Una specie di rapina al bancomat, quali sono considerate le nostre società partecipate, un prelievo di soldi con scasso che sarebbero dovuti essere reinvestiti nei servizi di gestione delle società o utilizzati per abbassare le bollette ai cittadini.
Dimenticavamo: l’assessore ha promesso e scritto in bilancio un recupero dell’evasione fiscale pari a 300 mila euro. Senza dire né come né dove andare a colpire. Ora gli evasori stanno davvero tutti più tranquilli.